![]() BIRMANIA E CAMBOGIA di Raffaele Banfi Foto 1 di 20 ![]() Birmania, Yangon - Shwedagon Paya Un viaggio tra i tesori dell'Umanità22 ottobre 2006
E' domenica, santifichiamo la festività, colazione e poi partiamo per la piana di Bagan, la prima tappa della giornata è il mercato locale nel quartiere di Gnaö, la felicità delle donne è incontenibile, dopo la precedente giornata dedicata interamente alla visita dei templi, un pò di shopping ci voleva proprio. Sulla strada verso il mercato transitiamo nella zona dei templi, seppur sono sul pullman in movimento, in alcuni templi attraverso le finestre si scorgono le statue di Buddha. Arriviamo al mercato cittadino dove, girandolo, si trova di tutto, tessuti, oggetti di lacca, artigianato locale, statue, gioielli, riso, pesce, carne e ... la possibilità di acquistare carne cotta alla griglia, una specialità locale: roditori provenienti dalla campagna. Esatto !! Topi alla griglia; paese che vai, usanza che trovi! Lasciamo il mercato e riprendiamo il tour dei templi, arriviamo nella ''zona dei monaci'', vediamo alcuni edifici quadrati e bassi, erano le abitazioni dei monaci, oggi abbandonate in quanto la zona è divenuta prettamente archeologica. Il primo tempio che visitiamo è il Payathonzu (L330), ''i tre templi'', l'edificio appare all'esterno di forma rettangolare e come dice il termine, racchiude tre templi ben distinti con entrate indipendenti ma collegati tra loro da un passaggio interno. Il tempio edificato nel XIII sec. non fu terminato per l'invasione dei mongoli. Gli affreschi presenti sono originali, delle tre statue di Buddha presenti, una sola è originale. I tre templi hanno il soffitto a volte incrociate, le porte e le finestre sono ad arco acuto. Dall'entrata, il tempio di sinistra presenta le pareti completamente ricoperte di affreschi policromi, il tempio centrale ha gli affreschi quasi terminati, ed il tempio di destra è interamente affrescato e conserva la statua originale. Le statue erano apposte solo quando gli affreschi erano completamente terminati; l'incompiutezza dovuta all'invasione mongola ci permette di vedere le varie fasi della lavorazione. Proseguiamo la visita vedendo Tham Bula Paya (L330), il tempio prende il nome dalla regina che lo fece edificare, l'intonaco esterno è in pozzolana decorata, quello interno è in pozzolana affrescata con episodi della vita di Buddha e dei monaci. Il terzo tempio che visitiamo è Tayoke Pye Paya (L330), edificato nel 1287, è una costruzione spettacolare per le innumerevoli guglie presenti che creano un composto armonico. Un dato curioso va riportato, terminata la costruzione del tempio la cupola crollò. Durante il trasferimento per il tempio successivo, ci fermiamo a visitare il villaggio di A Nout Pwa Saw. Scendiamo dal pullman e facciamo un giro in questo villaggio abitato dall'etnia Mon, dedicata alla pastorizia ed all'agricoltura; nel villaggio fatto di capanne di bambù tutte recintate, vediamo un frantoio che mosso da mucche girando in circolo azionano la macina per la produzione dell'olio di sesamo. Successivamente in una capanna, possiamo osservare la lavorazione artigianale del bambù per produrre oggetti di lacca. Il bambù viene diviso in sottili strisce che vengono utilizzate per dare forma agli oggetti. Del bambù si utilizza la parte centrale del fusto, viene scartato l'esterno e viene utilizzata solo l'anima. Questi artigiani producono oggetti fatti con quattro strati di lacca. Riprendiamo il nostro itinerario per i templi e visitiamo il Gubyaukgyi Myin Ka Bar (L326), il tempio a pianta quadrata presenta delle finestre traforate, ed anche in questo caso, l'aria che circola e la luce che entra sono limitate. Al centro del tempio una cappella, anch'essa quadrata custodisce una statua di Buddha in arenaria colorata; il corridoio che esiste tra la struttura perimetrale esterna e la cappella interna, ha pareti completamente affrescate. Sono gli affreschi più belli di tutta la piana di Bagan; realizzati su uno strato di pozzolana sono policromi, raffigurano storie di Buddha. Sulle pareti, oltre agli affreschi, sono presenti delle scritte di etnia Mon. Nelle pareti esterne della cappella centrale, sono presenti delle nicchie contenenti delle piccole statue di Buddha. Usciamo dal tempio e poco vicino visitiamo una pagoda contenente una stele scritta in quattro lingue; è il primo documento scritto in birmano e risale al 1113. La prima forma di scrittura birmana utilizzava caratteri quadrati, mentre la scrittura attuale utilizza esclusivamente caratteri di forma rotonda. Proseguiamo il tour arrivando al quinto tempio della mattinata è Ananda Pahto (L321 - M129), il tempio per eccellenza, il tempio delle 10.000 guglie. Imponente, bianco, circondato da una cinta da cui si accede da quattro portali che immettono in colonnati; la struttura del tempio, all'esterno, manifesta la storia di Buddha in tre modi: • tramite 1.447 piastrelle smaltate poste sull'edificio; • tramite gli affreschi; • tramite le statue. E' l'unico tempio di tutta la piana di Bagan realizzato a forma di croce greca, la struttura si sviluppa su più piani. Il tempio presenta finestre a sesto acuto, all'interno la luce entra ed illumina i corridoi, è veramente uno stile unico per la bellezza e l'armonia espressa. Alle quattro entrate sono poste delle statue di Buddha, due sono originali, realizzate in un unico pezzo di legno di teak dorato. Le statue hanno una struttura il cui viso sembra modificarsi con la prospettiva, infatti osservandola da lontano, la statua sembra abbia un aspetto molto severo, avvicinandosi, l'espressione seria si trasforma in un dolce sorriso. Le porte d'entrata sono alte 10 mt dal peso di una tonnellata ad anta. All'interno il tempio presenta un interno quadrato, circondato da due corridoi che percorrono l'intero perimetro, uno più esterno e l'altro più interno; alle pareti degli stessi sono presenti delle nicchie contenenti statue dorate di Buddha in legno ed in arenaria. Lasciamo Ananda Pahto e ci apprestiamo a visitare l'ultimo tempio della mattinata e, durante il viaggio ci fermiamo a fotografare uno stupa interamente rivestito in oro, la pagoda di Da Ma Ra Zika, il rivestimento e l'illuminazione notturna è stata voluta e pagata dal primo ministro del governo birmano. Proseguiamo il tragitto ed arriviamo al tempio di Dhammayangyi (L324 - M131), realizzato da un sovrano che per acceder al trono ha ammazzato il padre ed il fratello: per dimostrare il suo pentimento fece edificare questo tempio. La costruzione della struttura procedette volutamente a rilento, questo per creare una solida e ben assestata struttura, resistente nei secoli ai terremoti. Attualmente, l'interno è abitato da pipistrelli e noi ci soffermiamo ad osservare l'imponente tempio dell'esterno, scattiamo qualche foto e poi ripartiamo. La mattinata è trascorsa velocemente e si avvicina l'ora di pranzo, ci rechiamo presso un ristorante posto sulla riva del fiume dove ci servono: verdura fritta, zuppa di lenticchie, manzo, pollo, gamberi alla griglia, verdure con aglio, banane fritte, Nescaffè. Alla fine del pranzo, visto che è l'ultimo giorno prima della partenza per la Cambogia, diamo a Sosò un piccolo pensiero per la sua disponibilità, la professionalità e la puntigliosità dimostrata; un pò di commozione serpeggia tra il gruppo. Lasciamo il ristorante ed andiamo a visitare un laboratorio artigianale dove creano oggetti di lacca; la lacca è una vernice ottenuta dal lattice estratto dalla corteccia dell'albero della lacca (Rhus Vernicifera) e fatta essiccare in apposite condizioni di temperatura ed umidità. La lacca proviene dallo stato di Shan. Come avevamo già visto nel villaggio di A Nout Pwa Saw, nella mattinata, il bambù viene tagliato in sottili listarelle che vengono usate per dar forma ad oggetti vari; per realizzare oggetti particolarmente flessibili (tipo bicchieri), le listarelle vengono intrecciate con crini di cavallo. Una volta che l'oggetto ha assunto la forma voluta, l'artigiano applica un primo strato di lacca di colore nero; poi l'oggetto viene posto in una cantina per la giusta asciugatura, questa permanenza dura una settimana; così gli artigiani procedono per i vari strati di lacca. Gli oggetti prodotti qui hanno, 12 strati di lacca, quindi servono ben 84 giorni solo per la corretta asciugatura. Terminati gli strati di lacca nera vengono applicati degli strati colorati; lo strato colorato viene apposto e viene fissato con una resina di acacia, successivamente viene apposto un altro colore ed anch'esso fissato con la resina, così procedono con tutti gli strati di colore che l'artista decide di apporre. Terminata questa lavorazione, passano alla decorazione, la prima fase è eseguita con una penna di ferro, che serve per le incisioni sulla lacca; gli uomini lavorano le figure grandi, le donne rifiniscono i dettagli ed i particolari. La lavorazione è un lavoro di squadra, dove ognuno con la propria sapienza ed arte, crea il presupposto affinché il prodotto finito sia di elevata bellezza. Essendo nel regno della produzione della lacca birmana, quale migliore occasione per non procedere agli acquisti? Con le ultime compere termina il tour a Bagan, rientriamo in albergo per controllare le nostre valige e rinfrescarci velocemente prima di partire per l'aeroporto diretti a Yangon. All'aeroporto di Bagan c'imbarchiamo sul volo diretto alla capitale, purtroppo il soggiorno in Birmania si sta concludendo. Durante il volo ne approfitto per controllare le foto fatte e veder quante ne ho ancora a disposizione sulla scheda, sono 470, sicuramente basteranno per il soggiorno in Cambogia. La sensazione che ho avuto girando per la Birmania, è quella di passare in luoghi conosciuti, davvero è una strana percezione, sarò un caso di reincarnazione? Se si spero d'essere in uno dei 26 paradisi della religione buddista. Non so cosa mi aspetterà in Cambogia, ma la Birmania è davvero bella, Sosò afferma che in questo tour abbiamo visto i posti più belli del suo paese. Personalmente mi sarebbe piaciuto restare qualche giorno in più e poter liberamente girare per le città e per i paesi osservando meglio la vita delle persone, poter visitare altri luoghi meno battuti dai turisti e più frequentati dalla popolazione. Arriviamo a Yangon e ci dirigiamo all'hotel, riprendiamo le valigie lasciate qualche giorno fa. Durante la cena buffet nell'albergo, ritroviamo qualche sapore europeo, sempre gradito dopo qualche giorno di cucina birmana e cinese. Il dopo cena è dedicato alla preparazione della valigia per la partenza ed alla sistemazione degli appunti del viaggio in Birmania. pagina
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() 1 2 3 Dati del viaggio Un viaggio tra i tesori dell'Umanità Periodo: ottobre 2006 Destinazione: Birmania e Cambogia Passaporto turistico Raffaele Banfi contatto email: Altri viaggi pubblicati:
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