Una vacanza da sogno per il nostro quattrozampe
Bonifacio e i suoi dintorni ci sono piaciuti moltissimo e consigliamo di non perdere il sentiero delle Falesie (rigorosamente a piedi o in bicicletta fino al faro Pertusato e alla scenografica Plage de St Antoine), il centro di Bonifacio e l'Escaliers du Roy d'Aragon, 187 gradini scavati nella falesia che dall'angolo sud occidentale della cittadella scendono per circa 60 metri fino a raggiungere il mare, sensazionale!
Corsica
Diario di viaggio
V
acanze 2009, optiamo per una meta vicina, magari una delle nostre isole, Sardegna o Sicilia, perchè in periodi di crisi si torna ad essere campanilisti. E questa è anche l'occasione per viaggiare con
Mosè, il nostro bel
segugio "di montagna" che abbiamo preso a fine marzo al canile di Sesto Fiorentino dopo la triste scomparsa del nostro amato Argo.
Ma torniamo indietro. Da subito abbiamo capito che Mosè soffriva di "ansia da separazione" infatti quando lo abbiamo lasciato solo si è molto agitato. Così abbiamo pensato che quest'estate era davvero troppo presto per separarci da lui per ben tre settimane, in fondo la fase di affiatamento con il cucciolone di otto nove mesi è molto importante. Ed ecco presa la decisione: andiamo in vacanza con Mosè! Già ma dove? L'Italia è davvero ostile (malgrado gli spot pubblicitari che hanno invaso la televisione quest'estate) per viaggiare con il cane, soprattutto per gli appassionati di mare. Solo "bau beach", ovvero spiagge autorizzate all'accesso dei cani dove un sano quattrozampe con manie di capobranco e di conquista del territorio avrà sicuramente a che ridire con qualche altro cane maschio. Senza contare poi che è davvero assurdo scegliere come meta la Sardegna ed essere poi obbligati a frequentare solo al massimo tre spiagge (in tutta la regione) dove puoi portare il cane. E soprattutto: ci avranno dedicato le spiagge migliori o forse proprio quelle di serie "B"?
Ed ancora: possibile che l'ordinanza regionale vieti ai quattrozampe di fare il bagnetto? Davvero troppe regole ed incomprensibili perché a nostro avviso non possiamo come razza umana monopolizzare l'ambiente naturale e pensare che l'ingresso dei quattrozampe in acqua non sia igienico. Antigienico per chi, per i bambini che ovattati e costretti in un ambiente sempre più artificiale e sterilizzato sono sempre più soggetti ad allergie? E soprattutto... chi sporca davvero? Noi esseri umani con le nostre bottiglie di plastica, le lattine, i mozziconi di sigaretta o gli animali che al massimo possono lasciare qualche escremento, biodegradibili ed oltretutto identici a quelli che possiamo fare anche noi? E per questo non bastano le buone regole di raccogliere gli eventuali escrementi del cane? Insomma questo falso senso di igiene italiano che ci ha portato a chiudere le spiagge ai cani non ci piace ed informandoci un pò abbiamo appreso che la Corsica, così vicina a noi, non ha tutti questi divieti, anzi è davvero il
paradiso per i nostri quattrozampe che possono accedere in quasi tutte le spiagge (ad eccezione delle Ile Lavezzi, in quanto parco naturale).
Detto fatto. Si prenota il traghetto Moby (possiamo dire di aver viaggiato con Titti e Gatto Silvestro), partenza 21 agosto (il tempo necessario per fare il passaporto europeo a Mosè) e ritorno l'11 settembre.
Arrivati in Corsica scartiamo
Porto Vecchio perché preso d'assalto dai turisti e ci dirigiamo verso l'interno per concederci un quieto relax per i primi giorni di vacanza. Troviamo una chambre d'hotes tra
Ste Lucie de Tallano e
Levie, nei pressi del sito archeologico
Cucuruzzo & Capula, molto graziosa, immersa nella campagna e gestita da una simpatica coppia, Jacque e Patrizia (lei di origine sarda), davverso ospitali e gentili, al prezzo di 75,00 euro a notte. Il posto è incantevole, una sorta di casa di campagna in pietra granitica con un gazebo in cui fare colazione (con le ottime marmellate casalinghe di Patrizia) e godersi la bella vista sul profilo della
Bavella a soli cinquanta minuti d'auto. Un casa di campagna con orto, pollaio e recinto per i maiali, il tutto sorvegliato dalla bella e scatenata
Baila, una simpatica boxer di due anni e mezzo che abbamo definito "
energia allo stato puro" e che è stata la compagna di giochi di Mosè durante il nostro soggiorno. Baila aspettava Mosè al mattino per fare con noi la consueta passeggiata e giocava "
violentemente" con lui alla sera, saltava il recinto dei maiali per abbaiare a mamma scrofa e non stava ferma un attimo. Per chi volesse soggiornare in questo posto agreste e grazioso, da
Ste Lucie de Tallano deve proseguire sulla
D268 in direzione
Levie e svoltare verso
Cucuruzzo e Capula seguendo le indicazioni per la
chambre d'hotes Riccu. Questa quieta sistemazione è stata la base per visitare i due vicini paesi ed il sito archeologico ma anche per fare del trekking al
Col de Bavella e alle
cascate della Purcaraccia con tuffi nelle splendide e cristalline piscine naturali, ripetuti anche nelle piscine naturali di
Zoza (nei pressi di Ste Lucie de Tallano). Il soggiorno agreste ci è piaciuto molto non solo per la quiete ed il relax ma anche per la piacevole riscoperta dei tuffi nelle piscine naturali che lasciano una piacevole sensazione di freschezza. Da qui, anche se è un pò più lontano, ci siamo tuffati anche nelle acque del fiume
Solenzara scendendo dal
Col de Bavella sulla D268 in direzione Solenzara. Ristorante consigliato della zona La Pergola a Levie, una trattoria rustica grande quanto un fazzoletto che offre un ottimo rapporto qualità prezzo, cibi genuini e ben cucinati. Date le dimensioni, è indispensabile prenotare.
Sostiamo alla chambre Riccu per circa quattro giorni e poi ripartiamo alla conquista del mare del sud, ormai certi che l'ondata dei turisti fosse diminuita. Niente di più falso. Già con le prime telefonate alle varie chambre d'hotes ci rendiamo conto che è davvero tutto pieno e neanche l'ufficio del turismo di Sartene riesce ad aiutarci! Tra una telefonata ed un'altra veniamo in contatto con
Maridò (alias Marie Dominique) una simpatica corsa, l'unica donna pilota che io abbia mai conosciuto. Maridò è stata fantastica perché quest'estate ha dato una mano per sistemare i turisti che in molti si sono trovati in difficoltà data la grande affluenza e il conseguente "tutto pieno". E lei, gratuitamente, raccoglieva la disponibilità della giornata in tempo reale dividendosi tra i gestori delle chambre d'hotes e i privati che affittavano gli appartamenti da un lato e noi poveri turisti dall'altro. Così Maridò ci fornisce alcuni numeri di telefono di privati affittacamere tra cui quello di Ivet, che ci affitta appunto un appartamento per cinque notti (euro 80,00 a notte) proprio fuori
Sartene. Nessun problema per Mosè, è stato il benvenuto, previa fornitura di apposito telo copridivano. L'appartamento era nuovo "di pacca" e ci siamo trovati bene. La caratteristica Sartene con le sue stradine in ciottoli e la sua torre di guardia, è una buona base per vistare le spiagge del sud e sud ovest ed infatti ogni giorno abbiamo scoperto uan spiaggia diversa.
Plage de Roccapina, la baia dalle acque cristalline come una piscina, famosa per la roccia che ricorda (molto vagamente) un leone proprio in cima al picco dominato dalla torre genovese, è molto bella ma un pò troppo frequentata perché facilmente raggiungibile in auto (anche se il sentiero è sconnesso ci si arriva comunque comodamente seguendo la pista che parte dalla N196 a lato dell'Auberge Coralli ). Al di la del
leone di Roccapina seguendo a piedi il sentiero che si snoda tra le rocce per circa un'ora, l'indomani abbiamo scoperto la meravigliosa e poco frequentata
Plage d'Erbaju, una enorme spiaggia in cui ci siamo divertiti a correre con Mosè godendoci la sabbia bianca, il sole e le acque cristalline, rese ancor più idilliache dalla faticosa conquista via terra. Un vero paradiso da non perdere.
Nuovo giorno nuova spiaggia. Oggi ci dirigiamo a
Plage de Tra Licettu, lunga ben 2 km ed accessibile in auto da una pista sconnessa di circa 6 km. Per raggiungerla dalla N196 procedete in direzione
Tizzano sulla D48. Poco prima di Tizzano sulla sinistra c'è un cartello con l'indicazione
Campo Tondu, seguite questo sentiero ed eventualmente chiedete maggiori informazioni all'ufficio del turismo di Sartene.
Plage de Tra Licettu è caratterizzata da sabbia dorata ed è ideale per lunghe e piacevoli camminate sul bagnoasciuga fino a raggiungere, in un percorso che si snoda tra la caratteristica vegetazione a macchia mediterranea, la deliziosa
baia di Plage d'Argento dalla sabbia bianca e l'acqua cristallina. Mosè si è divertito moltissimo a "cacciare" le lucertole sotto il sole tra i ciuffi e le rocce della macchia mediterranea. Qualcuno raggiunge
Plage de Tra Licettu affittando un kayak da Tizzano, calcolate un'ora e mezzo sola andata. Finiamo la giornata marina a
Tizzano per una sosta con birra, giusto quello, il resto a nostro avviso non vale la pena perché la spiaggia di Tizzano è stata deturpata dalla costruzione di un paio di alberghi proprio sulla spiaggia, il più invasivo e il più pubblicizzato è l'Hotel Lilium Maris, una costruzione finto moderna e piuttosto anonima che ha contribuito non poco a rovinare lo scenario naturale della baia. Meglio scegliere altre spiagge e meglio scegliere altri hotel perché responsabilmente dobbiamo pensare che spendendo i nostri soldi in questi posti avalliamo la costruzione di altri ecomostri, piccoli o grandi che siano (questo è piccolo, ma non per questo è meno invasivo). Torniamo a Sartene, doccia, pappa a Mosè e via una passeggiata nel paese con cena al ristorante
Le Jardin de l'Echauguette con bella terrazza adagiata sulla torre di guardia, consigliato per il posto ma a nostro avviso un pò deludente per il cibo.
Ancora un nuovo giorno ed ancora una nuova spiaggia, questa volta a ovest. Avrei voluto fare il sentiero di trekking che da
Campomoro conduce a
Cala di Conca ma la stima del tempo necessario, ovvero sette ore tra andata e ritorno ed il pensiero di Mosè sotto il sole ci ha dissuaso e ci ha fatto optare per la ben più comoda, ma comunque bella,
Plage de Cupabia, nei pressi di
Porto Pollo, nel
Golfe du Valinco. Fin da prima di partire avevamo voglia di visitare la spiaggia, ci eravamo persino informati per il campeggio (consigliato dalla Lonely Planet e che accetta anche i quattrozampe con rispetto delle regole ed uso del guinzaglio) U Turracconu sulla collina di Serra di Ferro ma era completo fino al 29 agosto.
Per raggiungere
Plage de Cupabia bisogna raggiungere il grazioso paesino di
Serra di Ferro, appollaiato su una collina 4 km sopra Porto Pollo. Da qui, percorrendo una strada asfaltata che parte dalla D155, si raggiunge Plage de Cupabia una spiaggia a mezzaluna suddivisa in tre parti che ci siamo divertiti a scoprire insieme a Mosè. Abbiamo trascorso l'intera mattina in spiaggia e poi abbiamo pranzato nel dehors ombreggiato del ristorante U San Petro, in collina, a Serra di Ferro, assaggiando i salumi della Valle del Taravo e dopo la sosta ci siamo diretti al
sito archeologico di Filitosa con statue-menhir dell'epoca megalitica. Consiglierei la visita al sito anche e soprattutto per il bel paesaggio collinare e la quieta campagna di questo tratto di Corsica.
L'indomani lasciamo Sartene e ci dirigiamo verso
Bonifacio. Maridò ci fornisce un indirizzo nei pressi del
Golfe de Sant'Amanza ma la sistemazione non ci piace e non ci piace il prezzo (una sitemazione arrangiata a 100 euro a notte). Ci fidiamo del nostro istinto, convinti nella buona sorte e poco più in la, sulla stessa strada - la D60 una deviazione della N198 che da Bonifacio conduce a Porto Vecchio - troviamo un bellissimo studio (così si chiamano i miniappartamenti) costruito in pietra nell'ambito della struttura Sole e Mare gestita da una simpatica famiglia corsa. In totale Alfonso (di origine sarda) e Marie offrono sei appartamenti bilocali o trilocali ciascuno dotato di uno spazio esterno con barbecue in cui mangiare. Qui abbiamo più volte mangiato pesce alla griglia risparmiando sui ristoranti. Bonifacio e i suoi dintorni ci sono piaciuti moltissimo e consigliamo di non perdere il
sentiero delle Falesie (rigorosamente a piedi o in bicicletta fino al faro Pertusato e alla scenografica
Plage de St Antoine), il centro di Bonifacio e l'
Escaliers du Roy d'Aragon, 187 gradini scavati nella falesia che dall'angolo sud occidentale della cittadella scendono per circa 60 metri fino a raggiungere il mare, sensazionale!
Anche qui a Bonifacio ogni giorno è stato dedicato alla scoperta di una nuova spiaggia, da raggiungersi a piedi o in auto, ma pur sempre diversa. Abbiamo scoperto, sempre con al fianco il nostro fido Mosè,
Plage de St Antoine, la più scenografica,
Plage du petit Sperone, una piccola baia turchese che sembra uscita da un catalogo di viaggi e
Plage du grand Sperone, bellissima non solo per le acque cristalline e la sabbia bianchissima ma anche per l'originale contesto in cui si trova: gli fa da sfondo uno sperone roccioso aperto ai venti in cui si trova un green da golf. Sia Plage du petit Sperone che Plage du grand Sperone sono entrambe raggiungibili a piedi da Plage de Piatarella. Altre spiagge hanno allietato le nostre giornate:
Plage de Paraguan, insolita e riparata,
Plage de Calalonga, con ciottoli di scisto,
Plage de la Tonnara e la caletta a mezzaluna raggiungibile a piedi con un sentiero denominato "il sentiero delle spiagge" che tra un'insenatura e l'altra raggiunge Bonifacio. Infine abbiamo trascorso mezza giornata a
Plage de la Rondinara, nell'omonima baia, a circa 16 km da Bonifacio in direzione Porto Vecchio (deviando a destra sulla D158 in direzione Suartone), a nostro avviso deludente, troppo turistica, troppo frequentata, un pò sporca e piena di meduse. Già il parcheggio a pagamento stracolmo di vetture ci aveva dato il benvenuto, poi l'affollamento in spiaggia e le meduse hanno fatto il resto. Dopo poche ore eravamo già alla ricerca di un'altra spiaggia ed abbiamo trovato un pò di quiete della bella
Plage de Paraguan che si raggiunge percorrendo la N 196 e deviando in un sentiero sterrati a sinistra dopo circa 2 km da Bonifacio (direzione Sartene).
Tutte queste belle spiagge devono essere scoperte in condizioni di vento ottimali per apprezzarne al meglio l'acqua, i colori e la godibilità dell'ambiente, ricordatevi... siamo nelle "bocche di tutti" e se il vento arriva da ovest è meglio dirigersi verso Plage de Paraguan o Plage de la Tonnara, se arriva da est sono preferibili Plage de Cala Longa o "gli speroni".
Qui a Bonifacio avremmo voluto prendere la barca per l'
Archipel des Lavezzi, un pugno di minuscole isole disabitate con numerose calette naturali che offrono lembi di sabbia finissima e acque azzurre. L'arcipelago è parte di un'area protetta conosciuta come
Les Reserve Naturelles des Bouches de Bonifacio e indovnate un pò... non è possibile visitarlo con il cane perché qui i quattrozampe non sono ammessi, così abbiamo optato per il giro in barca di un'ora che dal porto di Bonifacio costeggia il
Phare de la Madonetta, le grotte di Sdragonato, le Calenque di Fazio e Plage de Paraguan e da qui torna indietro e permette di apprezzare in tutta la sua bellezza la
cittadella di Bonifacio e le chiare falesie dal mare fino al Grain de Sable, la falesia più fotografata di Bonifacio. Mosè era un pò perplesso ma è stato buono e ha dimostrato di avere uno stomaco anche a prova di traghetto.
Dopo Bonifacio pensavamo di trascorrere l'ultima settimana a
Porto Vecchio per goderci quelle che sono considerate le spiagge simbolo della Corsica,
Plage de Palombaggia e
Plage de Santa Giulia ma ancora il cinque settembre l'afflusso dei turisti in questa zona era esagerato e così, contro ogni logica di itinerario, pazzamente sconvolgiamo il senso orario o antiorario di normale percorrenza della regione e ci dirigiamo verso Porto, tutt'altra zona rispetto alle nostre previsioni e molto bella dal punto di vista paesaggistico.
Ancora oggi quando penso a Porto e a Bonifacio faccio uno strano paragone con l'India, Jaipur, la città rosa e Udaipur la città bianca. Allo stesso modo Porto, con le sue scogliere rosa a picco sul mare contrasta con le chiare falesie di Bonifacio.
Il Golfo di Porto è un sito naturale protetto dichiarato Patrimonio mondiale dell'Umanità dall'UNESCO: dalle
Calanche di Piana alla
Riserva Naturale di Scandola, passando attraverso il
Golfo di Girolata, il paesaggio è mozzafiato e la strada costiera riserva molte gradite sorprese. Le montagne sovrastano imponenti il golfo della tranquilla Porto mentre ripide scogliere rosa si gettano nelle sue acque turchesi. Porto è un'ottima base per visitare sia il mare sia l'interno ed anche noi abbiamo soggiornato a Porto per le ultime sei notti della nostra vacanza. Ancora una volta Maridò ci ha trovato una sistemazione, un piccolo studio gestito da Pascal il proprietario dell'Hotel Mediterranee. Lo studio era piuttosto spartano rispetto a quello di Bonifacio, ma come base era buono e i prezzi inferiori (380 euro per sei notti). Abbiamo cercato percorsi di trekking nell'interno, visitando la
Foret d'Aitone ed il paese di
Evisa, ma anche
Ota con i famosi ponti genovesi e le piscine naturali. Ma soprattutto abbiamo camminato tra le
Calenques di Piana percorrendo il
Sentiere Muletier, ovvero l'antica mulattiera che collegava Ota a Piana (l'ufficio del turismo di Porto fornisce la descrizione di alcuni itinerari), abbiamo goduto del tramonto dallo "chateau fort" che sovrasta le scogliere a strapiombo delle Calanche, visitato in barca la
Riserva Naturale di Scandola, camminato per tre ore e mezzo (andata e ritorno) per raggiungere l'incantevole paese di
Girolata, nell'omonima baia (raggiungibile solo a piedi o in barca) ed oziato nelle splendide acque cristalline della
Plage Ficajola e della
Plage d'Arone di sabbia finissima. Ristorante consigliato per la zuppa di pesce (il resto a nostro avviso un pò deludente) U Pescador a Porto, vicino alla spiaggia.
Bilancio della vacanza? Mosè non ha paura dell'acqua ma a dire il vero l'acqua non è il suo elemento e quando ci vede fare il bagno in un primo momento ci segue entrando in acqua fino ai ginocchi e poi comincia ad abbaiare richiamando noi a riva. Del resto ci vuole pazienza, avevamo deciso di non usare metodi coercitivi, speriamo possa andar meglio il prossimo anno. In compenso abbiamo scoperto che è un "tipo da spiaggia"; rigorosamente sotto l'ombrellone, incurante che anche noi di tanto in tanto gradiamo uno spicchio d'ombra, scava delle buche profonde in cui si affloscia e sonnecchia dando davvero la sensazione del relax e poi quando si sveglia corre e gioca. Ma il suo vero habitat è la montagna (del resto è un segugio "dell'Appennino") ed ancor oggi ci stupiamo nel vedere la forza e l'innata capacità di superare pendii anche molto ripidi o di percorrere strapiombi senza nessun timore per il vuoto sottostante. Nel complesso si è molto divertito e la sua foto con Bonifacio sullo sfondo rimarrà per noi un simbolo di quest'estate 2009. Credo che al rientro abbia raccontato ai suoi amici quattrozampe di aver fatto il "fotosafari" in Corsica già perché anche in auto quando incrociavamo le numerose mucche io gli dicevo "
Mosè, guarda muuuuuuuuu" e lui si divertiva ed abbaiava... che ne dite, un segugio del'Appennino a caccia di mucche? Ho davvero creato un "mostro"! E per quanto riguarda la Corsica posso solo confermare che i cani sono ben accettati ovunque, nelle spiagge, nei ristoranti, in molti alberghi, in alcune chambre d'hotes e per quanto ci riguarda in tutti gli appartamenti, nei siti archeologici insomma, un vero paradiso per i nostri amici quattrozampe!
Infine, ma non in ordine di importanza, un ringraziamento speciale a Maridò per la sua assistenza e disponibilità. Per chi volesse contattarla visitate il sito
www.corsicaospitalita.com.