AFGHANISTAN di Giuseppe Bosio Foto 1 di 28 Viaggio in AfghanistanSABATO 11 SETTEMBRE 2004
Quando le prime luci incominciano a lambire le rosse pareti della falesia di Bamian siamo già sotto ai ripidi dirupi per osservare i giochi di ombre che i raggi del sole compongono tra le grotte. Questo luogo fu in un lontano passato sede di una fiorente comunità. Le grotte erano abitate da centinaia di monaci che per secoli professarono in questi luoghi la loro fede e resero famoso e potente il regno Buddista di Bamian. Il tempo e le intemperie hanno cancellato molto di questa fiorente civiltà. Le guerre ed i conquistatori (Gengis Khan) che hanno attraversato queste zone hanno ulteriormente cancellato le tracce di questa prospera civiltà. Quel poco che era rimasto è stato ulteriormente distrutto dalla furia iconoclasta dei Talebani durante il loro breve governo. Ora le nicchie dei Bhudda, vuote dopo la distruzione delle statue, lasciano un senso di sgomento e di desolazione. Sui cumuli di detriti accatastati ai piedi della falesia lavorano alcuni membri di una missione archeologica francese per recuperare quanto possibile dalle macerie. Ben poco rimane dell'antico splendore di questo luogo. In tempi più recenti qui risiedevano parecchie famiglie di Azara che furono cacciate dai Talebani che minarono questi luoghi. Qualcuno sta cercando di ritornare, una famiglia ha occupato alcune delle grotte e vi ha ristabilito la sua dimora. Le poche celle che ancora conservano delle tracce di affreschi sono protette da porte in legno sbarrate per difenderle dai furti e dalle distruzioni. Tra i sentieri che collegano le varie grotte ci si deve muovere con attenzione poiché in alcune zone la bonifica dalle mine non è ancora stata completata. Verso mezzogiorno riprendiamo la via per Kabul. Riprendiamo la lunga e disagevole pista che abbiamo percorso all'andata. Impieghiamo circa 7.00 ore a compiere l'intero percorso. Ancora per due volte foriamo le gomme dell'auto. Quando a sera arriviamo alla periferia di Kabul oramai è già buio. Stiamo entrando in città e veniamo fermati ad un posto di blocco dove riusciamo a passare facilmente quando veniamo identificati per occidentali. Le altre macchine sono sottoposte a severi controlli. Alla periferia di Kabul l'autista mi fa capire che siamo completamente senza freni e l'unico modo per fermare la vettura è quello di ricorrere al freno a mano. Verso le 20.00 arriviamo al nostro hotel. pagina
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1 2 3 4 Dati del viaggio Viaggio in Afghanistan Periodo: Dal 30 luglio 2004 all'11 settembre 2004 Destinazione: Afghanistan Partecipanti: Giuseppe Bosio, Daniela Roso e Gianni Pedrini Passaporto turistico Giuseppe Bosio Vive a Bassano del Grappa dividendo il suo tempo fra innumerevoli attività sportive e culturali. Lasciato alle spalle il ruolo di dirigente industriale, con la stessa perizia dedicata al lavoro, ha iniziato ad organizzare questo viaggio a coronamento di un'idea che perseguiva da tempo. Viaggiatore da sempre, è stato anche accompagnatore di gruppi un pò in tutto il mondo: di lui si dice che è più facile trovarlo in un aereoporto o in cima ad una montagna piuttosto che a casa. contatto email: visita il suo sito web: |
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