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AFGHANISTAN di Giuseppe Bosio

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Viaggio in Afghanistan

MARTEDI 07 SETTEMBRE 2004
Giornata di riposo aspettando che arrivi Fabrizio e per organizzare per i prossimi giorni la nostra partenza per Bamian. Contatto Alberto Cairo per fissare un incontro sapendo che domani parte per Faizabad. Ci accordiamo per il giorno 12 Settembre al suo rientro. La giornata passa sistemando le ultime cose ed oziando in albergo. E' il primo giorno di riposo completo di tutto il viaggio.

MERCOLEDI 08 SETTEMBRE 2004
Il viaggio oramai volge al termine. Abbiamo ancora alcuni giorni a disposizione e decidiamo di dedicare un po' di tempo per un'ultima visita della città di Kabul anche perché i prossimi giorni abbiamo deciso di dedicarli ad una visita alla valle di Bamian. In mattinata passiamo all'Ambasciata Italiana per un incontro con L'Ambasciatore Giorgi il quale ha manifestato il desiderio di incontrarci per avere un resoconto del nostro viaggio. Passiamo buona parte della mattinata presso l'ambasciata ed in piacevole conversazione coll'Ambasciatore che si dimostra molto interessato al progetto promosso dall'Università di Venezia per un interscambio culturale tra l'Italia e le Università locali. Egli dimostra una grande conoscenza delle problematiche locali ed un particolare interesse allo sviluppo di più costruttivi rapporti tra l'Afganistan e l'Italia. Ci racconta delle difficoltà incontrate nella riapertura della sede diplomatica in quanto l'Italia è stato il primo paese ad aprire l'Ambasciata dopo la sconfitta del regime dei Talebani. Ci comunica inoltre che il suo mandato finirà a Dicembre e poi rientrerà in Italia.

GIOVEDI 09 SETTEMBRE 2004
Oggi abbiamo deciso di partire per Bamian. In mattinata non abbiamo ancora notizie precise sull'auto che dovrà condurci in questo nuovo tragitto. La ore passano tra interminabili trattative per trovare un mezzo. Le conferme seguono alle smentite. Quando sembra che tutto sia pronto e che si possa partire arriva la notizia che il mezzo non c'è oppure che non si trova un autista disponibile. Finalmente alle 14,00 riusciamo a metterci in moto. Il tragitto è lungo, chi parla di 6 e chi di 8 ore di percorso. Non abbiamo trovato un fuori strada e siamo stati costretti ad optare per una Toyota Corolla. L'autista sostiene di avere già fatto il percorso e che non ci sono problemi anche se non disponiamo di un fuori strada. Ci dirigiamo velocemente per la strada asfaltata che , con direzione Nord va verso la valle del Panschir. L'unico ostacolo al nostro cammino in questo percorso sono i molti camion che rallentano la nostra marcia. Dopo circa un'ora giriamo a sinistra per una strada che con direzione ovest si inoltra per la valle che porta a Bamian. Qui finisce il manto di asfalto e siamo costretti immediatamente a diminuire la nostra velocità. L'auto inoltre incomincia subito a dimostrare la sua inadeguatezza a percorre strade non asfaltate. Strani rumori incominciano a farsi sentire. A ciò si aggiunga la spericolatezza nella guida del nostro autista. Più volte sono costretto a richiamarlo per moderare la velocità e anche per tutelare della nostra incolumità. Ogni volta che viene ripreso l'autista rallenta temporaneamente la sua corsa per poi aumentarla gradualmente dopo pochi minuti. Questo comportamento porta inevitabilmente al primo di una lunga serie di incidenti e danni alla macchina. All'uscita di una curva, a velocità come al solito sostenuta, non riusciamo ad evitare una serie di sassi appuntiti che coprono la strada: foratura contemporanea di due ruote !!!!!!!! Siamo a circa 40 km da Bamian e la sera incomincia a calare sulla valle. Unica persona un motociclista che passa in quel momento e ci dice che non esistono officine in zona. Il nostro autista cambia la ruota di scorta e poi decide di continuare con una ruota forata. Come si può immaginare la parte in gomma sulla strada non asfaltata dura ben poco. Dopo alcuni minuti infatti perdiamo il pneumatico ad incominciamo a viaggiare col cerchio metallico. Il rumore all'interno dell'abitacolo è assordante e non si riesce neppure a parlare. Unico aspetto positivo in questa vicenda è che ora il nostro autista è costretto a viaggiare a velocità moderata. Mente procediamo lentamente , sempre nuovi rumori si aggiungono a quelli oramai famigliari dello sferragliare delle ruote. Arriviamo alle 11.30 alle porte di Bamian. Il paese a quell'ora è completamente deserto. Raggiungiamo l'unico albergo del paese e prediamo possesso della nostra unica camera mentre l'autista si incarica di cercare un'officina per l'indomani mattina presto che possa effettuare una riparazione veloce in quanto sarebbe nostra intenzione di andare domani ai laghi di Band e Amir.

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Dati del viaggio

Viaggio in Afghanistan

Periodo: Dal 30 luglio 2004 all'11 settembre 2004

Destinazione: Afghanistan

Partecipanti: Giuseppe Bosio, Daniela Roso e Gianni Pedrini

Passaporto turistico

Giuseppe Bosio

Vive a Bassano del Grappa dividendo il suo tempo fra innumerevoli attività sportive e culturali. Lasciato alle spalle il ruolo di dirigente industriale, con la stessa perizia dedicata al lavoro, ha iniziato ad organizzare questo viaggio a coronamento di un'idea che perseguiva da tempo. Viaggiatore da sempre, è stato anche accompagnatore di gruppi un pò in tutto il mondo: di lui si dice che è più facile trovarlo in un aereoporto o in cima ad una montagna piuttosto che a casa.
Socio CAI presso la sezione di Bassano del Grappa, appassionato di montagna ha effettuato numerosi trekking in Himalaya e in Sud America nelle Ande, ha scalato i vulcani Popocatepetl, ed Ixtaciuatl in Messico. Con gli sci ai piedi ha raggiunto moltissime cime delle Alpi (dalle Dolomiti alle Alpi Occidentali), il monte Ararat e le principali cime dell' Atlante in Marocco.
Ha effettuato parecchi viaggi nelle Americhe: Stati Uniti, Messico, Guatemala, Bolivia, Perù... In Africa ha visitato: Ruanda, Kenia, Tanzania, Namibia, Mali, tutti i paesi del Nord Africa ed ha attraversato il deserto del Sahara. In Asia ha attraversato India, Indonesia, Tibet, Cina, Pakistan, Nuova Guinea, Borneo.
Amante della vela, ha navigato per parecchi mesi lungo le coste della ex Iugoslavia. Appassionato di fotografia dispone di un ricco archivio di immagini raccolte durante i viaggi. Ricerca nei suoi viaggi il contatto con la gente ed è affascinato dalle culture degli altri popoli in particolar modo del mondo orientale.

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