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AFGHANISTAN di Giuseppe Bosio

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Viaggio in Afghanistan

DOMENICA 01 AGOSTO 2004
Come in tutti i paesi islamici non è giorno di festa qui alla domenica e possiamo procedere ai preparativi per la nostra partenza per il corridoi del Wakan. Passiamo col mezzo che abbiamo a disposizione alla sede della Ariana per l'acquisto dei biglietti del volo per Faizabad. Giriamo per i fatiscenti uffici della compagnia aerea ed alla fine riusciamo ad individuare quello che può emettere i biglietti. Non esistono sistemi computerizzati ma solo il vecchio metodo della penna. Ci sono due tavoli vecchi ed instabili nella piccola stanza. In uno un gruppo di donne chiacchiera alacremente mentre nell'altro il funzionario della compagnia ci fa accomodare per la compilazione dei biglietti. Un viavai continuo di varie persone. Una di queste porta anche dei viveri che posa sul tavolo di lavoro. Finalmente in mezzo a questo caos riusciamo ad avere i nostri biglietti. L'andata è fissata per il giorno 4 mentre il ritorno viene lasciato aperto. Stabiliamo di rientrare a Kabul il giorno 7 settembre. Espletate queste pratiche ci facciamo accompagnare dall'autista all'Università dove abbiamo appuntamento per le ore 10.30 col professore responsabile della cattedra di lettere. Sono molto gentili ed interessati al progetto di visita e ricerca nella zona del Wakan ed ad una eventuale collaborazione con l'Università Italiana per un iterscambio culturale. Giriamo un po' per l'Università ed osserviamo gli studenti nelle pause delle lezioni. Ci sono più donne di quanto potessi pensare che frequentano i corsi universitari sembra che siano veramente passati i tempi del restrittivo regime Talebano. Certo, gli edifici portano ancora i segni dell'incuria e delle battaglie che si sono svolte in questi luoghi anche durante gli scontri tra le varie fazioni dopo il ritiro delle truppe di occupazione russe. Il traffico caotico della città ci prende ancora quando ci spostiamo per andare all'altro appuntamento presso gli uffici dell'AKDN. Il funzionario con cui parliamo non si dimostra subito interessato ai nostri problemi. Alla fine però ci fornisce alcune indicazioni che potrebbero tornarci utili. Siamo già a metà pomeriggio e passiamo le ultime ore in attesa di incontrarci con Fabrizio Falcone girando per il mercato alla ricerca di un abito per Daniela. Alla fine acquisterà anche un burka. Passiamo un paio di ore girando tra i negozi suscitando la curiosità delle tante persone presenti. Non ci sono altri stranieri in giro, ed è ovvio che si diventi subito oggetto di attenzione da parte di tutti i locali. Girando tra i vari negozi incontriamo un conoscente della nostra guida che parla molto bene l'italiano essendo vissuto alcuni mesi in Italia. Ci accompagna in giro ed alla fine ci scambiamo gli indirizzi con l'intenzione di ritrovarci al nostro rientro dal Wakan.

Il mercato, contrariamente a quanto potevo immaginare, è pieno di ogni sorta di mercanzia che i commercianti esibiscono con i tradizionale metodi dei mercati asiatici. A Kabul si trova di tutto. Me lo confermano anche gli italiani della cooperazione e dell'Ambasciata Italiana con cui siamo in contatto. Siamo veramente molto lontani dalla realtà che potevo immaginare e da quanto descritto e riportato dalla nostra stampa. Esiste, e mi confermano esisteva anche durante il periodo Talebano, un mercato ricco e fiorente come in qualsiasi altro paese asiatico. Forse un tempo per alcune merci si svolgeva in un modo più clandestino ma i prodotti frivoli dell'occidente arrivavano anche durante il proibizionismo dei talebani. Scatto alcune fotografie. Le persone non sono per nulla restie a farsi riprendere. Unica eccezione le donne che alla vista dell'obbiettivo corrono a coprirsi. Oramai siamo nel tardo pomeriggio e dobbiamo rientrare per prepararci per la cena. Siamo ospiti di Fabrizio Falcone che ha invitato alcuni suoi amici italiani tra cui Alberto Cairo della Croce Rossa Internazionale. La cena si svolge allegramente con cibi italiani che si possono trovare facilmente in città. Esiste un negozio gestito da un italiano che fornisce anche tutti i prodotti all'esercito italiano in tutte le zone di guerra dove operano i nostri militari. Questa persona sembra sia bene introdotta a livello ministeriale. Cairo ci racconta del suo lavoro e dei problemi che quotidianamente sono da risolvere in queste zone. Ci fornisce inoltre alcune importanti notizie per il nostro viaggio e si attiva subito per contattare alcune persone che collaborano con lui in quelle zone. Ci accordiamo inoltre per un incontro e per una più approfondita visita all'ospedale della Croce Rossa di Kabul al nostro rientro.

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Dati del viaggio

Viaggio in Afghanistan

Periodo: Dal 30 luglio 2004 all'11 settembre 2004

Destinazione: Afghanistan

Partecipanti: Giuseppe Bosio, Daniela Roso e Gianni Pedrini

Passaporto turistico

Giuseppe Bosio

Vive a Bassano del Grappa dividendo il suo tempo fra innumerevoli attività sportive e culturali. Lasciato alle spalle il ruolo di dirigente industriale, con la stessa perizia dedicata al lavoro, ha iniziato ad organizzare questo viaggio a coronamento di un'idea che perseguiva da tempo. Viaggiatore da sempre, è stato anche accompagnatore di gruppi un pò in tutto il mondo: di lui si dice che è più facile trovarlo in un aereoporto o in cima ad una montagna piuttosto che a casa.
Socio CAI presso la sezione di Bassano del Grappa, appassionato di montagna ha effettuato numerosi trekking in Himalaya e in Sud America nelle Ande, ha scalato i vulcani Popocatepetl, ed Ixtaciuatl in Messico. Con gli sci ai piedi ha raggiunto moltissime cime delle Alpi (dalle Dolomiti alle Alpi Occidentali), il monte Ararat e le principali cime dell' Atlante in Marocco.
Ha effettuato parecchi viaggi nelle Americhe: Stati Uniti, Messico, Guatemala, Bolivia, Perù... In Africa ha visitato: Ruanda, Kenia, Tanzania, Namibia, Mali, tutti i paesi del Nord Africa ed ha attraversato il deserto del Sahara. In Asia ha attraversato India, Indonesia, Tibet, Cina, Pakistan, Nuova Guinea, Borneo.
Amante della vela, ha navigato per parecchi mesi lungo le coste della ex Iugoslavia. Appassionato di fotografia dispone di un ricco archivio di immagini raccolte durante i viaggi. Ricerca nei suoi viaggi il contatto con la gente ed è affascinato dalle culture degli altri popoli in particolar modo del mondo orientale.

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