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AFGHANISTAN di Giuseppe Bosio

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Viaggio in Afghanistan

MARTEDI 10 AGOSTO 2004
Oggi si inizia a camminare presto. Alle 7.00 i cavalli e gli asini sono pronti per essere caricati. Contrariamente a quanto concordato ci danno più asini e meno cavalli. I soliti problemi di questi paesi : si pattuisce una cosa e poi viene cambiata dopo pochi minuti. Alla fine partiamo. Gli asini sono molto carichi. Abbiamo tre cavalli a disposizione per noi. Preferisco camminare per buona parte del percorso per accelerare il normale fenomeno dell'aclimatamento alla quota. Il sentiero si inerpica per pendii scoscesi in un continuo sali scendi per attraversare le vallate che tagliano il nostro percorso. Molto più in basso alla nostra destra scorre il fiume Wakan. Valichiamo anche un passo di 4300 mt, il punto più alto del cammino odierno. Alle 17.00 arriviamo in una piana dove piantiamo le nostre tende. I portatori ci comunicano che sarà l'unica volta che utilizzeremo le tende poiché i prossimi giorni saremo ospitati nelle case dei pastori. Cuciniamo in fretta qualcosa ma essendo a 3.300 mt. L'esperimento con la pasta risulta infruttuoso . Dopo la cottura si presenta come una massa bianca e collosa. Decidiamo di sbucciare tutte le mele che abbiamo comperato al mercato e le cuciniamo in una pentola. Abbiamo scoperto che stavano marcendo. Finiamo la cena al buio più completo e non appena possibile mi corico nella mia nuova tenda. Oggi per l'intera giornata ho tenuto il telefono spento. Ora devo fare i conti con la ricarica delle batterie. A sera, prima di coricarmi, lo accendo per verificare se c'è qualche messaggio. Ne trovo uno di Gigi che mi augura buon viaggio. In cielo le stelle sono moltissime e di una luminosità straordinaria che solo a queste altitudini si può osservare. E' il 10 agosto, la notte di San Lorenzo. Ho visto un paio di stelle cadenti come pure le sere precedenti. Il panorama anche qui è incantevole: gli spazi, i silenzi, i colori, la sensazione di libertà che solo in mezzo a tanta natura riesco a provare.

MERCOLEDI 11 AGOSTO 2004
Stamattina partiamo alle 7.00 ed arriviamo alle 16.00 nel posto fissato per il pernottamento (4180 mt). Siamo arrivati tardi perché i portatori oggi hanno effettuato due soste un po' troppo lunghe. Abbiamo lasciato la vallata principale del Wakan ed abbiamo iniziato a salire verso i pascoli alti dei Waki. Il sentiero segue gli affluenti del Wakan tagliando trasversalmente i ripidi costoni delle montagne. In fondo alla vallata il fiume scorre sinuoso e rigonfio di acqua. Siamo costretti ad attraversarlo su di un precario ponte di legno che collega le due opposte sponde che cadono a precipizio sul fiume. Più in alto, in prossimità della nostra meta, la vallata si allarga. Sopra di noi crinali sui 5000 mt. ci accompagnano nel cammino con le creste ancora innevate e contornate da cornici di neve residui delle abbondanti nevicate invernali. Piazziamo le nostre tende vicino alle dimore dei pastori. Sono veramente gentili ed ospitali. Ci offrono del pane e nulla vogliono in cambio. Per i prati pascolano liberi yak, mucche e pecore. Alla sera gli animali vengono raccolti vicino ai ricoveri dei pastori. Anche qui i cani eseguono diligentemente il loro lavoro di raduno delle mandrie. Una brezza leggera si alza al tramonto. Siamo ad oltre 4000 mt di quota e l'aria si fa pungente al calare del sole; le cime innevate sul confine Pakistano sono le ultime ad essere abbandonate dai suoi raggi. Qui nella valle l'ombra arriva molto prima. E' bello osservare le cime che brillano all'ultimo sole. Col tramonto le attività dei pastori volgono al termine, tutti ritornano alle loro case. Per domani mattina abbiamo l'autorizzazione per fare alcune fotografie all'interno delle abitazioni ed alle donne che qui vivono. E' delle donne, nella comunità Waki, il compito di accudire il bestiame nei pascoli estivi. Qui oramai è il tramonto. Oggi salendo, quando lo sguardo si perdeva lontano nella valle e la vista si attardava sulle cime coperte di neve, mentre osservavo lo scorrere lento del fiume laggiù nella valle, ho sentito un nodo stringermi la gola. Lontano dalle frenesie del nostro mondo, dalla esasperata competitività dalla mancanza di sincerità mi sono sentito completamente libero. Solo questi luoghi riescono a trasmetterti simili intense sensazioni. Sono sudicio, si mangia male, molto spesso stanco per le fatiche della giornata, ma mi sento libero.

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Dati del viaggio

Viaggio in Afghanistan

Periodo: Dal 30 luglio 2004 all'11 settembre 2004

Destinazione: Afghanistan

Partecipanti: Giuseppe Bosio, Daniela Roso e Gianni Pedrini

Passaporto turistico

Giuseppe Bosio

Vive a Bassano del Grappa dividendo il suo tempo fra innumerevoli attività sportive e culturali. Lasciato alle spalle il ruolo di dirigente industriale, con la stessa perizia dedicata al lavoro, ha iniziato ad organizzare questo viaggio a coronamento di un'idea che perseguiva da tempo. Viaggiatore da sempre, è stato anche accompagnatore di gruppi un pò in tutto il mondo: di lui si dice che è più facile trovarlo in un aereoporto o in cima ad una montagna piuttosto che a casa.
Socio CAI presso la sezione di Bassano del Grappa, appassionato di montagna ha effettuato numerosi trekking in Himalaya e in Sud America nelle Ande, ha scalato i vulcani Popocatepetl, ed Ixtaciuatl in Messico. Con gli sci ai piedi ha raggiunto moltissime cime delle Alpi (dalle Dolomiti alle Alpi Occidentali), il monte Ararat e le principali cime dell' Atlante in Marocco.
Ha effettuato parecchi viaggi nelle Americhe: Stati Uniti, Messico, Guatemala, Bolivia, Perù... In Africa ha visitato: Ruanda, Kenia, Tanzania, Namibia, Mali, tutti i paesi del Nord Africa ed ha attraversato il deserto del Sahara. In Asia ha attraversato India, Indonesia, Tibet, Cina, Pakistan, Nuova Guinea, Borneo.
Amante della vela, ha navigato per parecchi mesi lungo le coste della ex Iugoslavia. Appassionato di fotografia dispone di un ricco archivio di immagini raccolte durante i viaggi. Ricerca nei suoi viaggi il contatto con la gente ed è affascinato dalle culture degli altri popoli in particolar modo del mondo orientale.

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