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PARIGI di Paolo Galgani

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Centre Pompidou - Arch. Renzo Piano - Pl. Georges Pompidou: prospetto principale

Il paradiso dell'architettura moderna

Sabato 25 agosto
Oggi è il gran giorno della visita alla Defense. Le previsioni sono ok, dovrebbe essere sereno anche se, appena usciti dall'albergo, notiamo un cielo velato che non promette niente di buono. Il tempo di prendere due metro e, verso le 9,00 siamo nella spianata di fronte al Grand-Arche e, con mio grande disappunto, ci si presenta una nebbia che neanche la val padana in alta stagione: non si vede a 50 metri. Il quartiere è completamente deserto, un po' per il giorno prefestivo, un po' per il tempo da cani, l'atmosfera è assolutamente spettrale e allora decidiamo di fare retromarcia e tornare in centro: l'appuntamento con la Defense è rimandato.

Nel viaggio di ritorno decidiamo di fermarci all'Arco di Trionfo che è di strada e di percorrere da li tutti gli Champ-Elisee con grande gaudio della Socera.
Questo grande viale, che ritengo essere una delle cose più insulse e sopravvalutate di Parigi, lo percorriamo solamente per metà, dopodiché ci spostiamo nella parallela Rue du Faubourg de Saint-Honorè. Questa strada, sicuramente meno conosciuta della precedente, è a mio modo di vedere molto più interessante sia per le architetture che si incontrano lungo il percorso (l'Eliseo tra le tante) sia per i negozi alla moda (abbigliamento, scarpe, borse, arte, antiquariato, gioiellerie, orologi, design e molto altro) che superano di gran lunga quelli dei Campi Elisi. Lungo il percorso di questa via si incontrano, tra gli altri, la rue Royale con sullo sfondo la Madeleine, la magnifica Place Vendome che abbiamo visitato e alle spalle di questa la Place du Marchè Saint-Honorè con l'edifico in acciaio e vetro di Ricardo Bofill.

Percorrendo la strada fino in fondo si arriva d fronte al Palace Royale ed a Rue Rivoli una delle più belle strade di Parigi che costeggia il Louvre; noi però abbiamo deciso di non perdere altro tempo e arrivati di fronte alla metro Pyramides ci siamo infilati nelle sue viscere per raggiungere la Villette.

Arrivati al parco lo abbiamo visitato nei minimi particolari percorrendo anche le stradine più nascoste passando di fronte a quasi tutte le Folies di Bernard Tschumi, al museo della scienza e della tecnica, al curioso sottomarino "nemo", per arrivare al lato sud dove si trovano le opere architettoniche più interessanti: il conservatorio, la città della musica e l'albergo di Christian De Portzamparc e l'edificio delle poste realizzato da Aldo Rossi. Nel frattempo è arrivato finalmente il sole e allora decidiamo di sfruttare la giornata ancora lunga per un'altra visita, il Museo Quai Brainly di Jean Nouvel. Ritorniamo in centro con gli autobus e con un paio di coincidenze arriviamo al lungo-senna proprio di fronte al monumento in memoria di Lady D. Attraversato il fiume arriviamo alla magnifica costruzione dell'architetto francese. La visitiamo solo all'esterno, e vi assicuro che c'è molto da visitare, soffermandoci sul parco che è uno straordinario giardino botanico con essenze dei quattro continenti che sono rappresentati all'interno del museo. La visita all'interno l'abbiamo lasciata al nostro prossimo viaggio a Parigi (chissa!!!) per tre motivi: l'enormità dell'area espositiva (6000 mq quasi come il Louvre), le opere esposte che a noi interessavano molto poco e il prezzo di ingresso superiore a quello di altri più famosi musei.

Ma la giornata non è ancora finita, altro autobus sul lungo senna ed arriviamo proprio di fronte all'Istituto del mondo arabo. Stesso architetto del precedente museo ed altra magnifica costruzione di architettura moderna. Resterei qui per ore, ma, purtroppo, si è fatto tardi e la stanchezza si fà sentire, ritorniamo in centro per la cena e poi verso le 21,30 torniamo in albergo.

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