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PARIGI di Paolo Galgani

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Centre Pompidou - Arch. Renzo Piano - Pl. Georges Pompidou: prospetto principale

Il paradiso dell'architettura moderna

Diario parte 2°_ITINERARIO
a) PARIGI CENTRO

1a) Centre Pompidou - Arch. Renzo Piano - Pl. Georges Pompidou
L'astronave venuta dallo spazio, come la definirono i parigini all'epoca della sua costruzione, è ancora lì immobile, affascinante mantenendo intera la sua carica rivoluzionaria in mezzo ad uno degli angoli storici più belli della città. Straordinario l'esterno, straordinario passeggiare all'interno dei "tuboni" che portano ai vari piani e che aprono ad uno splendido panorama dei tetti di Parigi, straordinarie le collezioni di quadri e sculture del '900 esposte all'interno. Rimane il monumento simbolo di Parigi (altro che torre Eiffel) anche guardando il numero di turisti che frequentano quotidianamente la zona. Solo il genio di un italiano poteva concepirlo (scusate lo sciovinismo, ma quando ce vò ce vò!).

2a) Torre Ircam - Arch. Renzo. Piano - Pl. Igor Stravinsky
Uno dei più piccoli progetti di Renzo Piano. Semplice e molto ben riuscito (anche se non ho mai capito a che serva!). La cosa più originale e particolare dell'opera sono i moduli di parete ventilata (inventata e brevettata da Piano stesso) con i mattoni in cotto attaccati a secco ad una cornice metallica (negli ultimi anni del secolo scorso un vero e proprio "must" dell'architettura). Uno dei tre elementi dirompenti della zona pedonale del centro di Parigi insieme al Boubeaurg e alla fontana di J. Tinguely.

3a) Piramide del Louvre - Arch. I. Ming Pei - 1 arr
Chi non è stato mai al Louvre? Chi c'è stato ha dovuto oltrepassare, all'ingresso, questa magnifica costruzione e arrivare all'immenso atrio del museo molti sono gli ooooooh di meraviglia anche di chi non ne capisce nulla di architettura. Azzeccato dal punto di vista storico (la tipologia), architettonico (la trasparenza) e tecnologico, tanto che oggi, a molti anni dalla sua inaugurazione, è una delle opere di architettura moderna che meglio si sono mantenute nel tempo (ho visto cose realizzate da Archistar supervalutate cadere a pezzi dopo 5-10 anni dall'apertura e dopo essere costate milioni di euro, ma di questo vi parlerò a tempo debito!).

4a) Istituto del mondo arabo - Arch. Jean Nouvel e Architecture Studio - 11, quai St. St. Bernard
Edificio molto ben riuscito soprattutto la facciata sulla piazza con i moduli delle finestre ripresi dalla tecnologia fotografica che danno però all'opera un aspetto "arabeggiante" senza banalizzarla. Ottima anche l'idea dell'ingresso che condiziona la prospettiva visuale verso la facciata..
Una delle cose più belle dell'architetto, realizzata con la collaborazione di un giovane studio allora semisconosciuto: oggi forse gli allievi hanno superato il maestro. Di più, si mormora che il progetto sia frutto della matita di R. Tisnado il capo storico degli Architecture e poi, per motivi incomprensibili, sia stato attribuito a Nouvel !!!!!!

5a) Ministero della cultura - Arch. F. Soler - 192, rue St Honorè
Ristrutturazione di un palazzo del 700 risolta in maniera più o meno discutibile con un rivestimento di pannelli metallici che sembrano ricordare le spire dell'Art-Noveau parigino. E niente di più.

6a) Edificio commerciale - Arch. Ricardo Bofill - Pl.du marchè St. Honorè
Nel mare delle porcherie del nostro eroe una cosa decente che però è molto lontana sia dall'eleganza liberty dei palazzi parigini con gallerie annesse sia dalla modernità di Ming Pei a cui vuol fare il verso.

7a) Museo Quai Brainly - Arch. Jean Nouvel - 55, quai Branly
Come smentire i denigratori. Dopo molte opere deludenti ecco un museo magnifico, ridondante anche se un po' fuori scala.
Il museo, voluto da J. Chirac, occupa una superficie espositiva di 40.000 mq ed espone 300.000 pezzi della cultura primitiva etnica ed antropologica dei quattro continenti che prima erano sparsi in molti musei. L'edificio è stato concepito dall'architetto in riferimento alla vicina torre Eiffel, ma con molti rimandi alle culture che sono esposte all'interno. Inquietante la parete vegetale di 800 mq che riveste la parete verso la senna. Inventata, brevettata e realizzata dal paesaggista visionario Patrick Blanc. Per la sistemazione delle piante sono stati posizionati sulla parete due strati di feltro in poliammide, agganciati a lastre di pvc espanso e fissati ad un ossatura metallica in modo da formare un cuscino d'aria che fa da isolante. Dallo strato di feltro si sviluppano le radici delle piante che si agganciano all'isolante in pvc e traggono nutrimento dal vapore acque che traspira dall'edificio (geniale!!).
Intorno al museo per 18mila mq si estende un meraviglioso parco che ospita 30 specie vegetali diverse e 300 alberi provenienti dai 4 continenti. Esso è opera del più pragmatico paesaggista Gilles Clement già all'opera, tra l'altro, nel parco A. Citroen. Intelligente, infine è l'idea dell'architetto di realizzare sul lato del boulevard un muro di vetro alto 6-7m: esso, oltre ad essere un enorme ed originale parete pubblicitaria per gli eventi che si svolgono nel museo, attutisce molto bene il rumore del traffico automobilistico. Da non perdere!

8a) Museo D'Orsay - Arch. Gae Aulenti - quai Anatole France
Ex-stazione ferroviaria costruita in stile eclettico a fine '800 dall'arch V. Laloux. Dopo la guerra fù dimessa e ne fù decisa la demolizione, ma poi, sotto Giscard D'Estaing, si decise di trasformarla in un museo. Il progetto degli interni e dei percorsi espositivi furono affidati a Gae Aulenti. La quale dispose i percorsi museali su tre livelli intorno alla navata centrale dove prima fermavano i treni. La scelta fù audace e il risultato molto particolare e riuscito (assomiglia ai percorsi dei centri commerciali che hanno come elemento di cerniera la galleria). Dall'esperienza personale devo dire che il museo, oltre che molto affascinante e scenografico, funziona molto bene (ad esempio rispetto al Louvre che è un labirinto). Inoltre è assolutamente impensabile perdere la visita delle meravigliose collezioni di pittura e scultura del '800 esposte all'interno.

9a) Edificio Publicis - Arch. M. Saee - 133, av. Des Champs-Elysees
Palazzo commerciale sito nel posto più brutto di tutta Parigi. Una facciata in acciaio e vetro molto particolare e mossa (costata un occhio della testa al povero proprietario!)e niente più.

10a) Concessionaria Citroen - Arch. Manuelle Gautrand- av. Des Champs-Elysees
Una giovane architetto si è affermata con questo progetto molto particolare. Più un lavoro da designer che altro (alla Giugiaro per intenderci!). Si confronta con il più austero palazzo Renault che si trova di fronte, dall'altra parte degli Champs-Elysees.

11a) Sede di Le Monde - Arch. Christian De Portzamparc - 74, Bl. Auguste Blaqui
Per caso siamo capitati con l'albergo nel 13 arr. proprio di fronte alla nuova sede di Le Monde appena inaugurata. Particolare la soluzione della facciata rivestita da una grossa vetrata autoportante con serigrafata sopra un ipotetica pagina del giornale dedicata alla pace. Nelle due facciate laterali molto particolare è la disposizione casuale delle aperture sottolineata dai pannelli tutti diversi della parete ventilata.

12a) Centro commerciale Italiè 2 - Arch. Kenzo Tange - Pl. D'Italiè
Mastodontico e anonimo centro commerciale con multisala anessa che segue la forma della piazza. Mi è capitato di fotografarlo solo perché ogni sera ci passavo davanti per tornare all'albergo. Unica cosa particolare è la torre metallica con gli oggetti luminosi appesi.

13a) Chiesa di Notre - Dame de L'Arche D'Alliance - Architecture Studio - 75, rue D'alleray
Tra i progetti parigini più interessanti degli Architecture studio. E' un tempio dal volume cubico chiuso verso l'esterno a cui si contrappone una maglia metallica modulare che ne attenua la pesantezza e che dà vita anche ad una specie di campanile. Devo dire che all'esterno, per chi non lo sa, non dà proprio l'idea di un edificio religioso (non riconosciuta neppure dalla socera grande esperta di chiese!!). La sua forma elementare all'interno crea una intensa e piacevole atmosfera di raccoglimento e l'illuminazione, che proviene dall'alto, contribuisce ad aumentare la sacralità del luogo. Inoltre i posti a sedere disposti tutt'intorno ed anche rialzati su delle specie di matronei aumentano e sottolineano queste sensazioni.

14a) Casa della cultura del Giappone - Arch. Y. Yamanaka - quai Branly
Edificio piuttosto banale realizzato da un architetto che prima d'ora non conoscevo. Scoperto solo perché si trova sulla strada tra la Torre Eiffel e la metro.

15a) Ex - Sede Canal + - Arch. Richard Meier - quai Andrè Citroen
Di fronte alla Senna, nella zona sud ovest di Parigi, si erge la bianchissima figura di quella che un tempo era la sede del canale televisivo ed oggi è sede di qualche ministero di cui non ricordo il nome. I canoni espressivi del manierismo di Meier sono tutti facilmente riconoscibili e rimandano al purismo geometrico razionalista, alle contrapposizioni fra linee curve e rette, alle incredibili contaminazioni (dalla gabbia lecorbuseriana al gusto miesiano del particolare, dalla scomposizione neoplastica alle eleganti ondulazioni di matrice aaltiana).
Un po' malandata e a corto di manutenzione, ma comunque sempre una grande opera di architettura moderna.

16a) Sede France Television - Arch. Jean Paul Viguier - quai Andrè Citroen
Visitata di striscio entrando alla fermata della RER realizzata sotto di essa. Molto elegante ma piuttosto mastodontica almeno il prospetto che ho fotografato io sul retro. Più interessante il prospetto principale sulla senna. Sicuramente più interessante, architettonicamente parlando, della nostra sede rai a Saxa rubra.

17a) Edificio residenziale - Architecture Studio - 13, rue Cauchy
Visitato solo perchè si trova sulla strada che unisce l'edificio di Meier con il parco Citroen e scoperto a posteriori. Rispetto agli edifici adiacenti si nota la mano di un architetto superiore alla media, anche se non è questa l'opera per cui è famoso questo studio.

18a) Palazzo per uffici Le Ponant - Arch. O. C. Cacoub - 25, rue Leblanc
Grosso palazzone acciaio e vetro, sede di una società privata, realizzato alle spalle del Parco Citroen. In Italia un edificio per uffici così sarebbe una novità. A Parigi solo io che sono malato ho potuto fotografarlo. Anche l'architetto è praticamente sconosciuto (anche su internet non se ne trova traccia).

19a) Parc Citroen - Arch. Jean Paul Viguier - 15 arr.
Nell'area precedentemente occupata dagli stabilimenti dell'azienda automobilistica Citroën, il comune di Parigi diede inizio, nel 1986, alla realizzazione di uno dei più vasti parchi pubblici cittadini. In esso si manifestano due diverse intenzioni progettuali: da un lato la regolarità del suo impianto e la disposizione ortogonale alla Senna lo collocano coerentemente tra i già esistenti parchi della Rive Gauche (Campo di Marte, Giardini del Palais de Luxebourg, Touileries, Parco degli Invalides), dall'altro, l'uso innovativo e ricco della vegetazione e dell'acqua, gli conferiscono un carattere paesaggistico- naturalistico: non è più il giardino geometrico all'italiana, ma non è ancora il giardino architettonico-tecnologico che caratterizza il Parco della Villette.
Come nel parco di quai brainly anche qui la parte botanico - paesaggista è opera di Gilles Clement.
La parte architettonica dell'area è caratterizzata dalla presenza di due particolarissime serre iper-tecnologiche (Pei docet!) dove sono state fatte crescere numerose specie tropicali alcune delle quali ha ormai raggiunto dimensioni ciclopiche.

20a) Edificio residenziale - Arch. Michel Kagan - rue Leblanc
La più grossa delusione del viaggio. La tanto osannata (sulle riviste di settore) opera di M. Kagan è risultata essere un edificio totalmente malandato, sporco, decadente, pieno di muffa, con infissi e parti metalliche totalmente arrugginite. Sicuramente la colpa non è attribuibile totalmente all'architetto, anche perché le scelte planimetriche, le soluzioni architettoniche e lo studio di alcuni particolari denotano le sue indubbie qualità, ma, per un edifico realizzatoin un quartiere residenziale molto bello e proprio all'ingresso del parco Citroen, mi aspettavo qualche cosa di più.

21a) Fondazione Cartier: - Arch. Jean Nouvel - Boulevard Raspail, 261
La scorsa volta ci era sfuggita per mancanza di tempo. Quest'anno è la prima cosa che visitiamo. Sarà per il tempo uggioso o per altro motivo, ma a me non ha fatto una grande impressione. Jean Nouvel ha fatto di meglio.

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