PARIGI di Paolo Galgani

Mercoledì 22 agosto
L'arrivo a Parigi, aereoporto di Orly, alle 12,30 è traumatico: dopo 6 mesi di siccità da Sahara, pioggia, pioggia, pioggia (subito ci viene in mente il povero Fantozzi con la sua nuvoletta!). Prendiamo immediatamente l'Orlybus fino al capolinea di "Denfer - Rocherau" e poi la metro 6 per due fermate fino a "Corvisart" e arriviamo in pochi minuti all'albergo.
Il Timhotel Italiè è un bell'albergo situato nel quartiere Buttes aux Cailles un posto molto caratteristico "stile Montmartre" a due passi da Place D'Italiè. E' un 2 stelle, ma vale per un 3 stelle (soprattutto la colazione). Anche la camera non è male anche rispetto al prezzo che è costata: una tripla da 100 euro a notte.

Mangiamo qualcosa, ma poi intorno alle 15, vedendo che la pioggia stava diradando decidiamo di uscire: le cose da vedere sono tante (forse troppe!) è il tempo, come si dice, è tiranno.
Decidiamo di dedicarci, nel pomeriggio, al Socera-tour presso le mete nell'Ile De Citè: Notre Dame, Conciergerie, Sainte Chapelle. Arriviamo alla fermata della metro ed appena usciti e percorsi 50 metri inizia una pioggia che al confronto il diluvio universale erano 4 gocce. Corriamo a ripararci all'interno di Notre Dame dentro cui rimaniamo per almeno 2 ore buone (penso di aver contato uno ad uno tutti i fregi, le decorazioni e le vetrate della chiesa (che tra l'altro non mi fa impazzire!).
Unica consolazione : la Socera super gasata per aver visitato un mito della sua vita ha messo mano al portafogli e ha promesso di offrirci la cena.
Usciti dalla chiesa ne approfittiamo, tra un piovasco e l'altro, per fare una passeggiata nei dintorni, ma, dopo un oretta, bagnati come pulcini e stanchi, decidiamo di tornare al nostro albergo.

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