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BRUXELLES di Fabio Boccapianola

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Atomium_Bruxelles

Un fugace sguardo al nord Europa, passeggiando tra Bruxelles e le cittadine fiamminghe

È la prima volta che vado così a nord. Mentre sono sull'aereo e guardo fuori dal finestrino rimango incantato dalla distesa di nuvole bianche che sovrastano le Alpi; il cielo è azzurro e sullo sfondo si possono scorgere dei monti innevati. Le Alpi da qui sembrano avere i contorni molto definiti, il colore prevalente è il marrone grigiastro, sembra quasi di vedere un plastico.
Più ci dirigiamo verso nord e più il panorama dal finestrino muta: la nebbia sulle pianure sembra l'unica cosa visibile, ed infatti, proprio a causa di questa il nostro volo è costretto ad atterrare a Lille, in Francia. Il brusco atterraggio è uno dei peggiori della mia vita. La nebbia non permette nemmeno di vedere l'asfalto della pista d'atterraggio, fino al momento in cui tocchiamo terra.

La Ryanair ci mette a disposizione un bus con il quale raggiungeremo Charleroi, l'aeroporto dove saremmo dovuti atterrare, da cui poi prenderemo un altro bus per arrivare a Bruxelles.
Lungo l'interminabile tragitto ho l'occasione di ammirare i verdeggianti spazi rurali francesi e successivamente quelli Belga.
Entrambi si presentano con molti alberi e spazi coltivati, si vedono molti alberi da frutto, grano ma anche molti pascoli, destinati soprattutto a bovini; tuttavia lungo la strada si possono scorgere anche ovini ed equini. I tetti delle case sono molto spioventi rispetto ai nostri e il contorno del paesaggio è tutto interamente pianeggiante; solo qua e là si possono scorgere alcuni bassissimi rilievi, soprattutto in territorio belga.
Le abitazioni che incontriamo sono molto rade, alcune volte ci capita anche di vedere delle serre all'interno di campi coltivati.
Al confine tra Francia e Belgio troviamo un Hotel ed un fast food, in Belgio il paesaggio non muta, c'è molto verde, gli alberi che incontriamo sono molto alti.

All'aeroporto di Charleroi, cambiamo bus. Dobbiamo ancora fare 54 km per arrivare a Bruxelles.
Quando siamo proprio al confine amministrativo della capitale si iniziano ad intravedere alcune fabbriche di birra (uno dei prodotti tipici del Belgio insieme al cioccolato), dei gasometri e alcune sedi di centri direzionali di alcune note aziende.
I primi agglomerati di edifici ad uso abitativo che incontriamo non sono in ottime condizioni, sembra un quartiere prevalentemente abitato da arabi (la percentuale di arabi a Bruxelles è notevolmente alta, per questione di affinità con la lingua francese). Le abitazioni presentano uno skyline molto omogeneo, sono di quattro piani circa e man mano che ci avviciniamo al centro si presentano in condizioni migliori.

Noi ci fermiamo nei pressi della stazione ferroviaria Bruxelles Midi, dove sono situati numerosi negozi e compaiono alcuni grattacieli ed edifici più alti rispetto a quelli della periferia.
Dopo aver preso la camera che avevamo prenotato nel nostro hotel, ci dirigiamo alla scoperta della città.

Partiamo dalla via dell'hotel, ''rue de stalingrad'' che ha molti negozi gestiti da arabi, in quanto questo, è un altro quartiere dove la presenza di codesta etnia è molto forte. C'è addirittura un bar tipicamente arabo frequentato esclusivamente da uomini, mi è capitato di vedere un bar così, solo in paesi musulmani.
Camminando arriviamo in rue dell'etuve che presenta moltissimi negozi di vario genere, ma soprattutto di prodotti tipici: cioccolata e birra.
Visitiamo inoltre la Grand Place, che dal 1998 è stata inserita dall'UNESCO nella sua lista, come patrimonio dell'umanità. È molto ampia e terziarizzata, tuttavia anche qui i negozi che vi si possono trovare offrono prodotti tipici, rendendola così ancora più folcloristica. Si osservano, inoltre, molte bandiere. La piazza è frequentata da parecchi turisti ma non come il sabato, forse anche a causa del brutto tempo di oggi.
Appena scesi dall'aereo a Lille il freddo si è fatto sentire, mentre qui non è eccessivo, ma non può essere certamente paragonabile alla mite temperatura di questi giorni in Italia.
Bruxelles per la sua posizione territoriale, che il significato fiammingo stesso del nome rimarca, ''abitazione nella palude'', presenta una notevole abbondanza di nebbia che rende la città un po' grigia. È da sottolineare però come gli edifici siano più colorati che a Milano e l'assenza di asfalto nelle strade centrali e sui marciapiedi renda la città molto meno cupa.
Continuiamo il nostro itinerario per rue de beurre boter dove possiamo ammirare l'église St-Nicolas di architettura gotica, come tutte le altre chiese che abbiamo incontrato in Belgio e il museé de roi, edificio storico che oggi è destinato all'esposizione dei fabbricanti di birra belgi.
Poco più avanti in rue della bourse possiamo ammirare il palazzo della Borsa di Bruxelles ed uno scavo archeologico: questa zona è molto servita dai mezzi pubblici, infatti sono frequentissimi gli autobus che hanno la bourse come loro capolinea.

Entrando in un supermercato ci accorgiamo che alle casse è possibile acquistare le sigarette.
Proseguiamo il nostro percorso in boulevard anspach dove incontriamo il teatro de l'opera in place de la mannaie e successivamente ci fermiamo ad osservare la statua che è considerata come la mascotte della città in rue dell'etuve: il Manneken pis, una piccolissima statua di bronzo che raffigura un bambino, simbolo dell'indipendenza e dello spirito degli abitanti mentre urina in una fontana.
Bruxelles non ci entusiasma, poiché nonostante molte peculiarità, aspettavamo di trovarci davanti una città più ''tipicamente nord europea''. Nonostante questo possiamo sottolineare la bellezza della galleria St-Hubert, che ricorda molto la galleria Vittorio Emanuele a Milano, in cui è possibile acquistare articoli di lusso, ma paradossalmente il cioccolato ha prezzi più contenuti rispetto ad altri negozi che si trovano al di fuori di essa. Ovviamente noi ne approfittiamo e decidiamo di provare cioccolatini diversi: cioccolato nero e bianco, con nocciole, mandorle e liquori. Ce ne sono per tutti i gusti!
Allontanandoci un po' dal centro pedonale, ci rendiamo conto che il traffico in queste aree più centrali è minore rispetto ad altre importanti città che abbiamo visitato. In realtà nei giorni seguenti presteremo attenzione anche al traffico che si presenta in zone destinate al passaggio di più auto, ma l'impressione resta la stessa.

Arriviamo al Mont des Arts che ai piedi di una scalinata presenta un piccolo giardino molto profumato, dove sembra di respirare un'aria totalmente diversa: non è molto fiorito, ma sembra essere molto ben curato.
Saliamo le scale e sulla destra ci troviamo il palazzo del congresso a sinistra ed il museo Plein in una grande piazza sulla destra, dove si erge un'arca di noè molto colorata e costruita con uno stile molto peculiare.
Attraversiamo la strada e ci troviamo di fronte il palazzo reale in una piazza molto grande, lo costeggiamo sulla destra ed entriamo in Chausee d'Ixelles Elsense, dove lo stile degli edifici cambia un po', poiché mostrano delle caratteristiche molto più ''nostrane'' ed i negozi smettono di essere tipici, anzi, si possono riconoscere i brand di prestigiose catene molto diffuse anche in Italia.

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Dati del viaggio

Un fugace sguardo al nord Europa, passeggiando tra Bruxelles e le cittadine fiamminghe

Periodo: dal 11-10-07 al 14-10-07

Destinazione: Bruxelles

Partecipanti: Fabio Boccapianola e Serena Colombo

Passaporto turistico

Fabio Boccapianola

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