Powered by Amee

FIJI di Serena e Andrea

Foto 1 di 40

Le isole della serenità

NANUYA BALAVU - MANTARAI ISLAND RESORT
7 - 12 agosto

Con Awasome ci trasferiamo al nostro secondo resort, quello un po' più alla mano, frequentato soprattutto da Backpackers. Ci stiamo avvicinando all'isola e da lontano sentiamo già le voci fijane che intonano la canzone di benvenuto. Scendiamo solo in quattro, e veniamo subito portati a vedere i nostri bure. L'impatto è davvero positivo, i bure sono immersi nel verde, sono su palafitte di legno con una bella terrazza ma...il nostro non doveva essere fronte mare? Infatti la ragazza fijana si era sbagliata e ci aveva portato nel bure dell'altra coppia Confused. Riprendiamo il nostro zaino e via verso il j-bure che ci avevano dato. Che dire, siamo proprio a 10 passi dall'acqua (letteralmente), il terrazzo è grande, il bure essenziale ma molto pulito. La prima cosa che faccio è sdraiarmi sul letto con la porta aperta: quella vista è impagabile, non riesco neanche a descrivere la stupenda sensazione nel trovarsi quasi nell'acqua dal proprio letto, ammirare quel mare con tonalità del blu intenso e poi un gran silenzio fotografo. L'unico rumore erano le onde del mare e gli uccelli che sostavano sulle palme vicine. La nostra posizione era distanziata dagli altri bure, quindi avevamo molta privacy.

Al Mantaray la barriera corallina è ancora più bella dell'Octopus. Anche qua passiamo gran parte della giornata dentro l'acqua, fin quando ci troviamo proprio davanti agli occhi un bellissimo esemplare di squalo di barriera pinna bianca. Era la prima volta in vita mia che me lo trovavo faccia a faccia durante una semplice nuotata con maschere e pinne, gli altri incontri durante i nostri viaggi, erano con le guide e andavamo in luoghi appositi per avvistarli. Nei giorni successivi gli incontri sono aumentati per quanto riguarda gli squali: grigio di barriera, squalo leopardo e martello. Per non parlare di tutti gli altri tipi di pesce! Razze, murene, pesci volanti, stelle marine blu a non finire, pesci pagliaccio e tanti altri di cui sinceramente non conosco il nome.

Purtroppo la nota stonata di questa isole era il cibo!!!!! Il cuoco era un indiano (tanto per cambiare) il quale non si sforzava un attimo nell'evitare di mettere il cumino e il rafano (che odio!) in qualsiasi piatto cucinasse. Tutto aveva lo stesso sapore, per fino i dolci (quando c'erano!). Ogni sera quando portavano le cose al buffet, io e Andrea ci guardavamo sconsolati: aperta la porta della cucina arrivava sempre lo stesso odore. La notte mi sognavo il cumino e il rafano che mi sommergevano, sentivo questi odori da ogni parte, le mie papille gustative erano ko.

Anche su quest'isola abbiamo avuto l'occasione di fare delle belle camminate: la mattina, durante la bassa marea (da notare che le Fiji sono soggette a bassa e alta marea molto evidenti), si poteva passare sugli scogli e andare fino alla parte opposta dell'isola ma non riuscivamo a farla tutta perchè era proprio una bella camminata. Indimenticabile è stata l'escursione che portava a vedere le mante: pensavamo di non vederne (la stagione non è quella giusta) ed invece una ''vela'' è apparsa sotto i nostri occhi. Mamma mia come sono grandi!!!!!! Sembrano così leggere e delicate ed invece sono l'opposto. In questo resort abbiamo avuto l'occasione di fare la nostra prima Cerimonia della Kava, i cui effetti sono molto particolari. Ecco di cosa si tratta.

CERIMONIA DELLA KAVA
Quali siano le sue origini la kava è stata usata nelle cerimonie dei popoli dell'Oceania per migliaia d'anni. Ci sono fondamentalmente tre cerimonie con la kava: la cerimonia completa, che viene praticata in tutte le occasioni importanti; quella che viene praticata quando si incontrano gli anziani del villaggio, i capi e i nobili, e quando vengono in visita i capi e dignitari; il circolo della kava, meno formale, che si pratica negli incontri sociali.

Il rito completo della kava, che è riservato ai visitatori più onorati, prevede che tutti gli ospiti salgano su una piattaforma. La cerimonia inizia con l'arrivo di un gruppo di giovani in abito da cerimonia, che portano una coppa della bevanda di kava e gli utensili necessari. La coppa è posta fra i preparatori della kava e i visitatori. La kava è versata in una tazza da una persona scelta in modo particolare, che poi si gira, si pone di fronte ai visitatori e porge la bevanda al più importante degli ospiti. All'ospite si spiega che deve bere tenendo la tazza con le due mani. Se tutta la tazza viene bevuta senza interruzioni tutti dicono "a maca" (pronuncia: a maha) che significa "è vuota" e applaudono per tre volte con le mani a coppa. Allora la persona che tiene la tazza torna alla coppa della kava e serve la persona che segue per rango e importanza.

Le persone importanti che visitano Tonga, le Fiji e le altre isole dell'Oceania partecipano ancora alle cerinionie con la kava. Anticamente si usava masticare la radice di kava e poi, dopo aver immerso le parti masticate in un recipiente contenente latte di cocco, bere il succo derivante. Oggi si usano radici tritate e macinate preparate sotto forma di bevanda. Ma la forma che garantisce il più alto contenuto dei principi attivi della radice è l'estratto secco titolato e standardizzato in kavalattoni.

pagina  1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 |         >> pag. seguente
 
1
2
3
4
5

Dati del viaggio

Le isole della serenità

Periodo: agosto 2007

Destinazione: Fiji

Passaporto turistico

Serena e Andrea

Serena e Andrea, sposati, amano i viaggi e gli animali. Imparate a conoscerli attraverso il loro sito internet, con noi sono stati davvero molto gentili.

contatto email:

visita il suo sito web:
www.viaggiareconpassione.com

 
 
ARCHITETTURA&VIAGGI è una realizzazione di Sonia Piazzini e Francesco Pinzani. Tutti i contenuti quali logo, impostazione grafica, testi e fotografie sono di proprietà esclusiva degli autori del sito. Pertanto ARCHITETTURA&VIAGGI ed i suoi contenuti NON sono utilizzabili liberamente per scopi commerciali in quanto protetti dalle leggi italiane e internazionali sul diritto di autore.