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NAMIBIA di Rosanna Strino

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La capigliatura di una ragazza Himba

Namibia - terra di emozioni

domenica 25 agosto 2002. KAOKOLAND-OPUWO
Sveglia alle 4,00 ...un gruppo di zombi esce lentamente dalle camere per avviarsi al tavolo dove servono i pasti, all'aperto, sotto una larga tettoia in legno.....si parte alle 5,30, è ancora buio, alle 5,45 sorge finalmente il sole...tutto tranquillo..! Levataccia...!!!!?? Ma per fortuna non sono sul treno per Caserta.....!....(sede del lavoro)!
In viaggio per l'Epupa falls, attraversando il territorio del Kaokoland, ci aspettano 400 km. di strada sterrata e, nonostante la levataccia, nessuno dorme... un po' per i continui sobbalzi che hanno i fuoristrada, ma soprattutto per lo splendido paesaggio. Il Kaokoland è un territorio desertico vastissimo, siamo davvero lontanissimi dalla ''civiltà'': qui non funzionano radio, telefonini, non ci sono abitazioni, pochissimi veicoli circolano su queste strade che si perdono all'infinito....
Ci si ferma per uno spuntino, consumato velocemente sul pianale del portabagagli: panini al formaggio, uova sode, succo di frutta e nescafè. Le vetture ferme incuriosiscono dei ragazzi Himba, la popolazione locale, sono dei giovani pastori, offriamo loro dei panini, che accettano volentieri e si lasciano fotografare con noi.
Tanti km. ci aspettano ancora, quindi tutti velocemente a bordo, sono 2 vetture che viaggiano distanti l'una dall'altra per via della finissima polvere che copre completamente la strada, che ti impedisce la visuale e la ritrovi anche negli ...slip....
Lungo la strada ci fermiamo a visitare qualche villaggio Himba.

Gli Himba sono uno degli ultimi popoli africani a non essere ancora intaccati dallo stile di vita occidentale. Vivono ancora in modo selvaggio, organizzati in villaggi tribali composti da una o più famiglie. Sono molto fedeli alle proprie tradizioni e non si lasciano facilmente abbagliare dal benessere offerto dalla "cultura" occidentale.
Le capanne sono composte da una struttura sorretta da tronchi d'albero e ricoperta di terra mista a sterco animale essiccato.
Gli Himba sono nomadi e i villaggi sono composti da poche capanne. Vicino alle capanne ci sono i recinti per gli ovini da pascolo, fonte di sostentamento di questo popolo. Le donne Himba usano cospargersi il corpo con una mistura umida di terra e argilla rossa che conferisce alla pelle un aspetto rossastro, ritenuto molto accattivante. I capelli sono acconciati accuratamente con oggetti in metallo e in cuoio e anch'essi vengono impastati in ugual misura.
Gli Himba sono generalmente molto ospitali (nelle zone sperdute in cui vivono non c'è affollamento di turisti). Si lasciano fotografare tranquillamente. All'arrivo al villaggio gradiscono, in segno di benevolenza, l'offerta da parte dei turisti di sale, zucchero o (purtroppo) sigarette, unica concessione ai beni di consumo di provenienza dal mondo cosiddetto "civilizzato".

Non tantissimi km. ci separano dalle cascate, ma ci vogliono molte ore perché lo sterrato è durissimo, attraversa greti di fiumi e costringe chi guida a una fatica enorme.
Nelle vicinanze delle cascate il territorio muta improvvisamente, su tutto domina l'acqua, ed il verde prevalente è quello delle palme. Fa un caldo umido asfissiante e la visione di tutta quell'acqua non da certo refrigerio. Tra quelle rocce si sono formate delle piccole piscine naturali... dentro si stanno bagnando allegramente alcuni gruppi di abitanti della zona e turisti del vicinissimo campeggio.
Devo dire che li invidio fortemente...mi è venuta voglia di fare lo stesso...
Ma stoicamente, con il resto del gruppo, siamo in 14, compresa Elena, la nostra guida italiana e l'altro driver, un ragazzo sudafricano, effettuo una breve escursione sulle collinette che circondano le cascate.
E' già ora di pranzo, attrezziamo il tavolo...si tirano fuori dal bagagliaio i contenitori col cibo che Elena ha fatto preparare dalla cuoca dell'hotel di Opuwo: insalata di riso... mangiamo poi del formaggio tipo gorgonzola, banane ed arance. C'è poi il rito del caffè, ognuno si serve da un grosso barattolo di nescafè la dose necessaria, diluendola con l'acqua bollente di un thermos, quasi calda è anche l'acqua da bere... a bordo non c'è spazio per un frigo...è stata la costante in questo viaggio, quando si era in escursione, si è bevuto quasi sempre acqua tiepida.
Dopo un breve riposino, necessario soprattutto per le due guide, ci si rimette in viaggio, ci aspettano tanti chilometri di massacrante percorso che si vivono in allegria perché siamo affascinati dal paesaggio che attraversiamo. Le soste sono altamente tecniche.... far pipì, fumare, sgranchirci le gambe e riposare la schiena massacrata dai sobbalzi continui!
Il villaggio di Opuwo ci vede giungere ormai a sera inoltrata, stanchi ma felici per la meravigliosa giornata vissuta.

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Dati del viaggio

Namibia - terra di emozioni

Periodo: 17 - 31 agosto 2002

Destinazione: Namibia

Passaporto turistico

Rosanna Strino

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