THAILANDIA E CAMBOGIA di Riccardo Romagnuolo

2 Agosto, ultimo giorno (finalmente, le vacanze!), ed io a lavoro, giù tutto il giorno a pensare che sarebbe stato stupendo il nostro viaggio. E lo è stato. Nostro, perché c'è Lisa, ed è un bell'esserci. Rende ancora più esaltante il pensiero. Comincia il viaggio, o forse era già iniziato qualche mese fa, tra scartoffie, cartine e voglia di scoprire qualcosa ancor prima di andare ...direzione Sud Est Asia, Thailandia e Cambogia. Così, la mattina seguente zaino leggero, adrenalina in corpo, vaccinazioni in circolo (sempre meglio farle, ma col senno di poi li avremmo pure risparmiati i 150 € circa che ci sono costate ciascuno), e via, Napoli, Roma, Aeroporto Fiumicino, dieci ore, Bangkok.
Sono le sei del mattino, ma l'emozione vince la stanchezza del volo. Intorno già riconosciamo i tratti di una cultura differente. Siamo ansiosi di assaporarla. Gli odori penetranti (rigurgito!) ci accolgono, ci invitano a sedere alla loro tavola (cibo tailandese, o lo ami o lo odi), ma è ancora presto, troppo. Ci assale la voglia di fast food all'occidentale. Mangiare hamburger, bere Coca. Forse sarebbe stato meglio rice and pork, sté schifezze manco le guardiamo quando siamo a casa.
Ma che belli gli occhi a mandorla, i visi Thai. Dal Terminal dell'aeroporto osserviamo le macchine scivolare affannosamente. Il traffico si allunga verso il centro e scopre i contorni di una città immensa. All'orizzonte, solo un primo assaggio. Bangkok dovrà aspettare, la nostra Thailandia parte da Chiang Mai.

Voliamo Air Asia, per 2 a testa, on line. Spartano ma puntuale. Troviamo subito una stanza al Sumit Hotel. Per 400 Bath abbiamo anche acqua calda ed aria condizionata. Quì nel nord i prezzi sono notevolmente più bassi. Il tempo di una dormita e siamo già in strada a cercar di scoprire qualche angolo nascosto stipato nelle stradine che si diramano dalla via principale. Gira e rigira, incappiamo in un gruppo di localini reggae popolati da rasta thai. Niente male. Ormai è sera, buttiamo giù un boccone (messicano?! Ma non ce n'eravamo neanche accorti, il locale era così carino!) e saliamo su un tuk tuk in direzione Night Bazar. Se non vi và di girare in motorino, a Chiang Mai il tuk tuk rappresenta il miglior mezzo di trasporto, ed anche il più economico (dai 30 ai 60 Bath per raggiungere qualunque destinazione). Il Mercato è molto bello, distribuito sui due livelli di un edificio in stile tempio buddista e lungo le stradine circostanti. Ci trovi di tutto, dagli oggetti artigianali, argenti inclusi, alle lampade, agli abiti. I prezzi sono niente male, ma aspettate a comprare se avete modo di restare nei paraggi nel fine settimana. Il Sunday Market di Chiang Mai è un vero spettacolo! Giriamo fino allo sfinimento tra bancarelle coloratissime e manufatti stupendi. Si mangia per strada, ad ogni angolo. L'atmosfera è molto bella, anche se ci sembra che ''il popolo del sorriso'' non sorrida poi tanto se non per venderti qualcosa o spillarti qualche soldo. La povertà c'è e si vede. E con tutti i problemi che ha, ai thailandesi non resta molto da ridere. La Thailandia è una delle economie più fiorenti nell'area, ma il confronto è con Myanmar, Laos, Cambogia, Vietnam...provate ad immaginare.

Recuperato il down del fuso orario, il giorno seguente lo trascorriamo alla scoperta della città. La piccola Chiang Mai può essere tranquillamente girata a piedi, con l'ausilio di qualche simpatico tuk-tuk ogni tanto. I templi sono molto belli (anche se più modesti rispetto a quelli della capitale). Ci colpiscono particolarmente il Wat Chiang Man, il Wat Chedi Luang, ma soprattutto il bellissimo Wat U Mong, situato a qualche km dal centro, costituito da cunicoli scavati all'interno di una collina ricoperta di fitta vegetazione e circondata da una selva molto bella. Gironzolate tra gli alberi, leggendo gl'insegnamenti che i monaci buddisti trascrivono su foglietti colorati che attaccano un po' ovunque, e magari fate un giro in riva al lago popolato di tartarughe giganti (mamma quante zanzare!).

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