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THAILANDIA E CAMBOGIA di Riccardo Romagnuolo

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Asian, Sud Est - ritratti d'Oriente

Mangiamo qualcosa in un locale stile occidentale e ci rifugiamo sotto il portico di paglia della villa, in compagnia dei tanti altri ospiti. Lo stereo suona musica americana anni ‘60 e ‘70, del tipo ''Who'll stop the rain''. Sembra quasi di essere tornati indietro, alla guerra, al Vietnam, alle proteste antimilitariste. Soldati americani di stanza a Saigon, in attesa di essere trasferiti all'inferno del nord, con in mente le spiagge della California. Che cazzate! Ma che affascinante. Viaggio con la mente, l'atmosfera è incredibile.
Siamo ormai al nostro ultimo giorno in Cambogia. Non possiamo mancare la visita al Banteay Srei ed a Kbal Spean, il fiume dei mille Linga. Per percorrere i circa 60 km che ci separano dalla nostra meta, decidiamo di noleggiare un'auto con conducente, dato che la legge non permette il noleggio di veicoli motorizzati agli stranieri. L'appuntamento con il nostro driver, Lucky, è per le nove del mattino. Tutti puntuali, e si parte. Lucky parla bene l'inglese, è un po' timido, ma simpatico, ed in poco tempo entriamo in confidenza. Trascorriamo il tempo del tragitto a chiacchierare del più e del meno, di lui, di noi, della nostra vita, della Cambogia. Mi lascia spiazzato quando gli dico che la Cambogia è un Paese stupendo e lui mi risponde: ''Perché non vieni a viverci?!''. Ed allora capisco che avrei dovuto aggiungere ''da visitare'' ed essere un po' meno terzomondista ipocrita.

Il Banteay Srei è fantastico, perfettamente conservato in ogni suo dettaglio, con bassorilievi magnifici, di colore rosa intenso. Che dire...non vorrei ripetermi. Facciamo delle bellissime foto, nonostante la folla di giapponesi presente (ma sono ovunque! Sto diventando nippofobo). Ripartiamo per Kbal Spean. La strada è piuttosto lunga e piena di buche, ma il paesaggio è piacevole. Attraversiamo un gran numero di villaggi di capanne avvolti in una fitta vegetazione tropicale. La terra rossa della strada è bellissima in contrasto con il verde della vegetazione. Scatto qualche foto con la Reflex, una molto bella a due bambine in bici che trasportano fascine di legna. Arriviamo ad uno spiazzo con qualche capanna adibita a ristorante. Da qui, ci aspettano due km di cammino nel fitto della giungla per raggiungere il fiume. Il percorso è veramente duro e comporta non poche arrampicate. In questa zona è meglio non uscire dai sentieri battuti, dato che è ancora possibile la presenza di mine. Ma lo spettacolo vale la fatica. Il letto del fiume è interamente scolpito da Linga, simboli fallici che rappresentano l'unione tra uomo e donna. L'acqua scorre abbondante in questo periodo dell'anno formando delle piccole cascate, sotto le quali emergono, bellissime, statue e bassorilievi di Shiva e Vishnu, divinità induiste. Sulle sponde del fiume, moltissime rocce sono scolpite con volti di divinità, animali o scene di vita. È incredibile, mai visto nulla di simile.

Torniamo all'auto, dove ci aspetta Lucky, e mangiamo riso e carne di maiale in uno dei chioschi. Ci avviamo sulla strada del ritorno. Inizia a piovere molto forte, ma smette in breve. Facciamo tappa al Banteay Samré. Siamo praticamente gli unici turisti a causa dell'acquazzone e della posizione isolata del tempio, e veniamo assaliti da una folla di bambini che cercano di venderci le loro bibite. Due ci accompagnano all'interno del tempio, come ombre, e continuano a gironzolarci attorno saltando, giocando con noi e facendo capriole nel fango. Che spasso. All'uscita sono tutti lì ad attenderci. Giochiamo un po' con tutti, compriamo qualche altra bibita e facciamo una bella foto di gruppo. Ripartiamo per Siem Reap. Ormai è sera e salutiamo Lucky.
Riposiamo un paio d'ore ed usciamo a cenare in uno dei chioschi che offrono piatti di riso, carne e verdure in strada. Non sono proprio igienici, se siete un tantino schizzinosi meglio non farci tappa. Appena fermiamo le bici una bimba mi tira per la mano e fa segno che ha fame. La invitiamo a cenare con noi. Come prevedibile, in breve siamo assaliti da una folla di bimbi che urlano e piangono attorno al nostro tavolo. Distribuiamo un po' di soldi, ma una di loro mi chiede di comprarle latte in polvere. Vado e torno. Non ci danno pace, siamo stati troppo disponibili rispetto alla media e siamo diventati i babbioni del luogo.

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Dati del viaggio

Asian, Sud Est - ritratti d'Oriente

Periodo: agosto 2006

Destinazione: Thailandia e Cambogia

Partecipanti: Riccardo Romagnuolo e Lisa

Passaporto turistico

Riccardo Romagnuolo

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