UZBEKISTAN di Giovanni Camici Foto 1 di 10 Bukhara - Char minar Sulla via della SetaQuesta regione un tempo faceva parte di antichi stati persiani, tra cui la Battriana, Corasmia e Sogdiana. Sotto la dinastia Kusana, si diffuse il buddismo e attraverso una diramazione della via della seta iniziarono i commerci con il resto del mondo, favorendo lo sviluppo e ricchezza della proprie città.
Con il declino della dinastia Kusana, il territorio tornò sotto la dinastia persiana dei Sasaniti. Nel VI sec arrivano i turchi kok dalle steppe del nord, mentre nel VIII gli arabi introdussero la religione musulmana. Dopo di essi ritornano i persiani Samanidi intorno al X sec, facendo si che Bukhara diventi una città nevralgica nella regione oltre che un centro intellettuale religioso e commerciale. Lo scià dell'Asia centrale governò fino all'arrivo di Gengis Khan nel XIII sec., fino alla presa di potere da parte di Temerlano, lo spietato condottiero che fece di Samarkanda una splendida città islamica e architettonica. Il nostro giro inizia da Teskent - la capitale dei giorni nostri e del passato, alternata a Samarkanda, ma poi ripreso il titolo sotto lo Zar di Russia - visitando mercati, madrase, moschee di cui è ricco tutto il paese e dintorni come Khast imom dove risiede il gran Mufti. Come ogni citta anche la capitale è divisa in due parti, quella costruita nell'era sovietica e la parte islamica; da qui possiamo spostarci a Samarcanda (si proprio la famosa Samarcanda !!!!), la città costruita da Tamerlano e suo nipote Ulughbeke e conquistata da Alessandro Magno, che la trovò ancora più bella di come era descritta Marakanda (il suo antico nome!). Qui si susseguirono turchi, arabi, persiani fino ai mongoli, tutti gli scià della Corasmia governarono la città fino all'arrivo della furia di Gengis khan, causando la fine della città, se Tamerlano non decideva di farne la propria capitale, ma nel XVI sec gli Shaybanidi uzbeki, prendendo il potere portarono la capitala a Bukhara, e da allora iniziò il declino di Marakanda. In seguito un emiro di Bukhara cercò di far rivere la città, ma il massimo di vitalità lo raggiunse con l'arrivo dei russi, che la collegarono su strada ferrata al resto dell'impero, proclamandola capitale della ex Repubblica Socialista Sovietica fino a che non fu sposata a Taskent. Da non dimenticare di visitare la citta natale di Tamerlano Un altro gioiello da non perdere è Bukhara, considerata la città piu sacra dell'Asia centrale, con la sua parte vecchia ancora abitata intorno alle sue vasche chiamate Hauz, dove un tempo la popolazione si approvvigionava di acqua. Quando arrivarono gli arabi nella città la trovarono un centro commerciale già fiorente, ma comunque persero presto l'entusiasmo rivolto alla città che diventò intorno al X sec la capitale del regno Samanide, diventando un pilastro religioso, resa ancora piu bella dalla fantasia e l'interessamento dei persiani per le arti, infatti fu un periodo molto ricco di filosofi scienziati, comunque cadendo anche lei sotto Gengis Khan e la dinastia di Tamerlano. Nel XVI sec rifiorì, diventando un Khanato importante Shaybanide, principale regno dell'Asia centrale, mentre intorno al 1700 con l'ultimo emiro, la città ormai allontanata dalla via della seta, fu annessa come protettorato all'impero zarista. Degni di importanza anche i dintorni di Bukhara, dal Palazzo dell'emiro, al mausoleo sufi di Bakhautdin Naqshband al complesso Chor-Bakr, un insieme di necropoli, una moschea del venerdì, tombe ed un edificio per ritiri mistici. |
1 2 Dati del viaggio Sulla via della Seta Destinazione: Uzbekistan Partecipanti: John Passaporto turistico Giovanni Camici contatto email: Altri viaggi pubblicati: |
|
ARCHITETTURA&VIAGGI è una realizzazione di Sonia Piazzini e Francesco Pinzani. Tutti i contenuti quali logo, impostazione grafica, testi e fotografie sono di proprietà esclusiva degli autori del sito. Pertanto ARCHITETTURA&VIAGGI ed i suoi contenuti NON sono utilizzabili liberamente per scopi commerciali in quanto protetti dalle leggi italiane e internazionali sul diritto di autore.
|