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VIETNAM E CAMBOGIA di Patrizia Sordini

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Vietnam, Delta del Mekong

Un viaggio studiato e sognato da tempo

CAMBOGIA
La prima impressione di Phnom Penh: una città poco interessante. Qui tutto è stato distrutto durante la guerra dei Kmer rossi sotto il regime di Pol Pot, quindi tutto adesso è ricostruito! LE GUERRE! che parola odiosa, fino a quando si dovrà sentire...Pensare che in quegli anni ero studentessa in ragioneria, era di moda inneggiare al regime di Pol Pot e ai Kmer rossi, che vergogna, non eravamo ben informati delle atrocità che sono riusciti a compiere...
Quindi mi sono limitata alla visita del palazzo reale e del museo nazionale, ci sono dei reperti molto interessanti e le guide accompagnano i visitatori durante tutto il giro, sono un pò troppo tecniche, però, ho fatto veramente fatica a star dietro alle spiegazioni. Finito il giro la guida che mi ha accompagnato mi dice di aver studiato ben 5 anni la storia del suo paese, mi rendo conto di aver assistito a una lezione universitaria ecco spiegato il motivo della mia fatica!!!
Dedico a Phnom Penh solo un giorno e mi dirigo a Siem Reap, 3 giorni per visitare i siti di Angkor What e Angkor Thom. Anche questa città è poco interessante, quindi dedico tutto il mio tempo alla zona archeologica. La mia impressione su questo popolo: persone tranquille non mi sembrano troppo portati per il commercio come i vietnamiti. A questo proposito mi hanno raccontato una storiella in vietnam: i vietnamiti lavorano, i cambogiani stanno a guardare, i laotiani stanno a sentire! Questa descrive bene il carattere dei popoli, per ora non so come sono i laotiani, ma andrò presto a vedere.

L'esplorazione di Angkor mi lascia senza parole: il tempio di Preah Khan, Neak Pean, Ta Som, Ta Keo e il monte di Bakhaeng e tuti gli altri dei quali non ricordo il nome. Immaginare questo posto nel pieno del suo splendore, e adesso vedere gli alberi e la natura che si riprendono ciò che è stato loro sottratto, percorrere questi viali visti tante volte in molti documentari e capire che esserci è un'alta cosa, respirare l'aria torrida, e sentire l'odore della giungla proprio così vicina. E le dimensioni di questi alberi, in foto non rendono, le proporzioni sono spaventose, le radici come tentacoli sembrano voler stritolare tutto.
In Cambogia non mi sono sentita di uscire da sola, anche se insieme a mio marito, ho avuto paura, forse avrò sbagliato, ma quando uno non si sente di fare una cosa è meglio che non la faccia. Poi alla sera alle 19 è già buio e ci sono poche luci pubbliche e private. Ci sono dei locali notturni ma non è il genere di divertimento che mi attira durante i miei viaggi, a dire il vero non mi attira mai!
I Cambogiani comunque mi hanno fatto una strana impressione: nei loro occhi c'è poca luce, è come se ancora oggi fossero oscurati dal rancore. La loro guerra è stata qualcosa di "estremo" non sono voluta andare a vedere il museo della guerra a Pnomh Penh, perchè sono convinta che quando il passato è stato così terribile è meglio dimenticare, ricominciare a vivere senza più guardarsi dietro, infatti guardando le "cicatrici" lasciate dalle mitragliatrici sulle mura dei templi un ragazzo si è avvicinato e cercando di parlare in inglese mi ha fatto capire queste parole: "I kmer rossi ci hanno fatto molto arrabbiare". Le stesse cicatrici che si trovano sui muri dei templi sono anche nel cuore di tutti i Cambogiani...
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Dati del viaggio

Un viaggio studiato e sognato da tempo

Periodo: giugno 2006

Destinazione: Vietnam e Cambogia

Passaporto turistico

Patrizia Sordini

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