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GIAMAICA di Elena e Pietro

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blue lagoon

Le stelle marine dopo la pioggia

Questa volta l'abbiamo fatta grossa. Un mese di vacanza, poco dopo Natale, non può passare inosservato. Invece nessuno protesta, e così prenotiamo...

Partenza stranamente tranquilla e sosta a Miami (ah, ecco, ti pareva: 4 ore di dogana) per un blitz a South Beach. L'ostello è fantastico, sa di Cuba, mentre in Espaniola Way musica italiana scadente ci dà il benvenuto da ristoranti con tovaglie a quadretti. Passeggiata nell'Art Decò District che ci riporta alla mente il lego di marche tarocche, poi per sfuggire all'italianità sommersa andiamo a cena al tailandese, e dopo aver osservato il passeggio dal terrazzino (con tavolino da domino) dell'ostello, collassiamo allegramente. Colazione su Ocean Drive e areoporto, via verso nuovi lidi, e mettiamo una crocetta anche su questa plasticosa Florida...

Su una cosa siamo d'accordo: niente Kingston. Tutti ti stressano col fatto che è pericolosa, e con tante spiagge paludi montagne distillerie a disposizione non hai voglia di infilarti in una città caotica e inquinata, come tutti i posti che non possono permettersi il lusso dell'ecologia e andare a controllare. Che poi magari è pure vero. Mentre l'aereo si abbassa sulle Blue Mountain cominciamo a pensare che sì, è arrivato il momento di decidere dove andare... la scelta cade sul Portland, a nord-est, che guardando giù dal finestrino sembrava niente male. Un esoso tassista ci porta a Half-Way Tree, crocicchio di viaggiatori e studenti, dove mangiamo la nostra prima Patty fritta e sfrecciamo a Port Antonio con il nostro primo bus: siamo 33 in un minivan, in fila per 5 col resto di un po'di gente in piedi. Lo sguardo di P invoca pietà, schiacciato tra i sederoni di quattro massaie e il suo zaino che deve tenere in braccio. Niente male per un primo impatto..

La sera arriviamo in una Port Antonio buia e sonnecchiosa (sono BEN le 20..) ma con l'aiuto del nostro nuovo amico Johnny rimediamo la cena più buona della vacanza. La prima settimana scorre pacifica sulla bianca terrazza in "stile coloniale" (che nella mia ignoranza vuol dire = colore chiaro e portico e scalone in facciata) dell'Ivanohe circondata di ackee e 85 tipi di palme. La mattina corsetta al parco del marina, poi pancakes dell'ostello, mercato e spiaggia o camminata.. le giornate passano lentissime a Winnifred Beach dall'uomo delle zucche, col tassista che ti accompagna fin giù perché tanto viene a fare il bagno con te, It's Sunday, Sistah!! al tramonto un gallo, custode della spiaggia, viene a becchettare i ritardatari. E la sera siamo clienti fissi al bar del capitano per una Red Stripe prima di cena, mentre i bidoni dove si cucina il jerk di pollo sibilano sul lungomare. Camminiamo fino al faro, attraverso i sobborghi disastrati e colorati con baretti costruiti nei vecchi container delle banane.

Il Portland è una regione rigogliosa e piovosa (pure nella foto di Google Earth è coperto di nuvole!!), ma per un po'di giorni abbiamo avuto fortuna. Il mare è selvaggio, la costa è un susseguirsi di promontori e baiette, la gente tranquilla, il mercato straborda di frutta per pranzare in spiaggia, ananas, soursop, guava, pompelmi... Yah, mon! É la regione ecologista e sviluppata. L'Alto Adige della Jamaica. La cosa più difficile è acquisire la prospettiva del viaggio lungo, che se un posto ti piace ti ci puoi fermare 7 giorni senza sensi di colpa... all'inizio fa strano. Vedere lo stesso ex-sconosciuto paesino con il caos e le bancarelle del sabato, i vestiti buoni e i ventagli fuori da messa la domenica, le uniformi di scuola e le spiagge deserte del lunedì. In un mese abbiamo fatto il giro della Jamaica praticamente due volte (quando sei in viaggio comincia a mancarti la gradevole sensazione di tornare in un posto già visto... oh la mia casa... un bungalow blu a Negril di nome "102"...) e abbiamo consacrato l'idea di totalità del viaggio salendo sui fari opposti, il punto più a Est e il più a Ovest dell'isola.

Nel faro a Est, battuto dal vento, ci viveva un Piccolo Gatto. A Morant Point ci siamo arrivati con due amici romani conosciuti tra le capanne dell'incredibile campeggio Great Huts (magico mondo di bambù amache e pappagalli creato dal filantropo Dr.Paul) in un safari tra i campi di orzo in tempesta. Dato che la parentesi di bel tempo in Portland è finita scrocchiamo a F. e M. un passaggio attraverso l'isola fino a Treasure Beach, terra di tramonti, barcaioli e anziane signore inglesi eccentriche, dove gli isolani hanno tutti degli spiazzanti occhi azzurri perché nel 1700 è naufragata una nave di scozzesi al largo.

Un'altra settimana trascorre pigramente qui. Gita sulla barca di Allen nel dedalo paludoso della Great Morass a vedere i coccodrilli, il primo sta prendendo il sole di fronte alla banca di Black River dove dovremmo entrare a prelevare. Ci rimpinziamo di birra e latte di cocco, vediamo una tartaruga marina che non era compresa nel prezzo, ma i delfini ci bidonano, troppo uragano all'orizzonte per i loro gusti e anche per i miei. Pelican Bar, sospeso in mezzo al mare. Pellicani. Cani. Piccoli Gatti. Capre (ai lati della strada, o al curry, dipende) ma soprattutto pollo, jerk di pollo con riso e fagioli, sempre lo stesso riso e gli stessi fagioli, li venderanno in stock? Enormi Scarafaggi popolano l'ostello che però vanta un proprietario tipo Lenny Kravitz, enorme cucina per i nostri pancake mattutini e piñacolada al tramonto, e terrazza sul mare.. Siamo costretti ad arrabatarci da soli perché i cocktail, in cui riponevamo molte speranze all'arrivo, sono anche qui come ovunque costosi oppure discutibili. Hanno il rum più buono del mondo e lo bevono con sciroppo di Cranberry... ma si può?

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Dati del viaggio

Le stelle marine dopo la pioggia

Periodo: 15 gen 2009 - 12 feb 2009

Destinazione: Giamaica

Passaporto turistico

Elena e Pietro

Professione:
archeologa e ingegnere

Elena, 25 anni e Pietro, 30 anni, sono una coppia che appena può parte per un nuovo viaggio, lontano o vicino, treno nave o aereo, generalmente zaino in spalla e senza prenotare nulla più del volo. Entrambi per vie diverse lavorano nell'ambito dei beni culturali e delle nuove tecnologie.

Ci raccontano di loro: Dai nostri viaggi riportiamo ricette, parole, amicizie, e tante tante fotografie. Ci siamo conosciuti viaggiando entrambi in solitaria, a Granada...

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