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GIAMAICA di Elena e Pietro

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blue lagoon

Le stelle marine dopo la pioggia

Consigli pratici

Gran parte dell'allarmismo che circola intorno al muoversi in Jamaica è ingiustificato. O meglio, all'origine di questa fama negativa a nostro avviso ci sono gli interessi dei Resort All-Inclusive, che ospitano ricchi americani (e non solo) dentro a strutture enormi, isolate e impenetrabili, e hanno tutti gli interessi a tenere separati i loro ospiti dal mercato turistico locale. É possibile spostarsi facilmente, trovare alloggio, mangiare senza troppi problemi.
Premesso questo, è necessaria una buona dose di prudenza perché non sempre si è circondati da persone in buona fede, ospitali, o bendisposte, verso un turismo che qui ai Caraibi é spesso élitario e poco vicino alla gente. Non mancano comunque le famiglie e le viaggiatrici sole, e molte zone sono turistiche e tranquille (Treasure Beach o Negril, ad esempio). A Kingston non ci siamo trattenuti, ma il Downtown é l'unica zona dell'isola sulla quale siamo stati messi in guardia più volte da giamaicani. La cosa migliore per visitare una zona di questo tipo, nel dubbio, è farsi accompagnare da un tassista. Ovviamente bisogna fidarsi, e anche sborsare una cifra considerevole...

Sempre a causa del grande afflusso di americani, i prezzi sono piuttosto alti, e la qualità dei servizi non sempre risponde a standard da viaggiatori europei. Alcuni esempi: per dormire in strutture che rispondano alle nostre aspettative - tutte occidentali e opinabili - di pulizia e sicurezza abbiamo speso sempre almeno 40 US$ in doppia (che però molto spesso includeva l'uso di una cucina), contro i 7-10 € della Thailandia, per intenderci; per cenare con qualcosa che non sia jerk chicken mettete in conto almeno 15 US$ a testa; le escursioni per andare a vedere cose fuori mano, anche quando non includono attività particolari costano non meno di 30-50 US$ a testa al giorno. I prezzi che vengono richiesti per i trasporti, il cibo, i souvenirs o le camere spesso sono esagerati e si possono trattare un bel po', in ogni caso anche a fine vacanza noi non siamo riusciti a spendere meno di 90 € al giorno (in coppia, media su 27gg, senza contare l'auto né le scorte di rhum). Spesso viene chiesto di pagare in dollari americani, e pochi posti - generalmente i più costosi - accettano la carta di credito (o ammettono che il POS funzioni...). Il cambio tra dollari statunitensi e jamaicani è variabile e in generale non vi aiuta (in banca ci davano 75 J$/US$, ma quando dovevano convertire i prezzi, diventavano fino a 88 J$/US$). Chi ha pazienza con questo tipo di cose farebbe bene dunque a girare con entrambe le valute. Come spesso succede all'estero, non è possibile pagare con i nostri bancomat, che tuttavia a sorpresa A VOLTE funzionavano in ALCUNI ATM... insomma, meglio partire con una carta di credito o un piano di riserva... La tassa di uscita che abbiamo pagato in aeroporto era di 2.50 €, ma ci hanno confusamente spiegato che dipende dalla compagnia aerea, dunque meglio informarsi prima.

É necessario sapere l'inglese se si vuole sperare di capire qualcosa del Patois o giamaicano, che a volte è veramente impenetrabile... radio, tv, cartelli e scritte tuttavia sono in quasi-perfetto inglese. Si guida a sinistra e in modo piuttosto ""avventuroso""... noi non ci siamo sentiti pronti ad affittare una macchina fino alla quarta settimana, ma anche su questo abbiamo constatato che i locali tentano di scoraggiarti senza troppi fondamenti, abituati forse alle scarse abilità degli americani sulle strade di montagna... trentini, andate tranquilli :). Il noleggio è molto costoso, parte da circa 70 dollari al giorno, e anche se on-line avevamo trovato sui 50, là non c'è stato verso di cavarsela per meno...

Ci sono alcuni posti che ci sentiamo di consigliare calorosamente: un romantico e turisticissimo tramonto nel West End (Negril) corredato di tuffo, l'ostello di Oracabessa, le patty fatte a mano nell'area artigianale Wavz Centre (Long Beach, Negril), e senza dubbio Winnifred Beach, idilliaca spiaggia pubblica poco a Est di Port Antonio.
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Dati del viaggio

Le stelle marine dopo la pioggia

Periodo: 15 gen 2009 - 12 feb 2009

Destinazione: Giamaica

Passaporto turistico

Elena e Pietro

Professione:
archeologa e ingegnere

Elena, 25 anni e Pietro, 30 anni, sono una coppia che appena può parte per un nuovo viaggio, lontano o vicino, treno nave o aereo, generalmente zaino in spalla e senza prenotare nulla più del volo. Entrambi per vie diverse lavorano nell'ambito dei beni culturali e delle nuove tecnologie.

Ci raccontano di loro: Dai nostri viaggi riportiamo ricette, parole, amicizie, e tante tante fotografie. Ci siamo conosciuti viaggiando entrambi in solitaria, a Granada...

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