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NEW YORK di Silvia Rizzi

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Angolo di colori a Soho

New York, New York

New York New York. Scrigno delle meraviglie o scrigno degli orrori? Uno scrigno, punto. Dentro c'è un po' di tutto, anzi forse c'è proprio tutto. E' una di quelle città a cui nessuno è mai rimasto indifferente, nel bene o nel male.
New York centro dei contrasti, tutto e il contrario di tutto. Una città che è presente nell'immaginario di chiunque, in modi diversi, perché anche se non ci sei mai andato ti è passata davanti agli occhi mille volte. D'altronde la metà dei film che abbiamo visto, almeno in Occidente, hanno come setting proprio la Grande Mela: da Coppola a Scorsese, da Woody Allen a Spike Lee, tantissimi sono i registi che hanno deciso di girare a New York o, addirittura, di renderla la vera protagonista delle loro pellicole. Su internet si trovano persino articoli intitolati ''Stepping on Woody's Turf'' (The Guardian Unlimited), ossia itinerari newyorkesi sulle orme del famoso regista, per andare a caccia delle location dei suoi film. Recentemente anche le peggiori produzioni italiane (non me ne vogliano i fan di De Sica jr. e compagnia) hanno lasciato l'Italia per approdare oltreoceano e passare il Natale a New York! Nel 2005 addirittura il gran baraccone di Bollywood ha scelto Manhattan per fare da sfondo alle vicende del personaggio interpretato dalla sua star di punta, Shah Rukh Kahn. Vedere Kabhi Alvida Naa Kehna (Never Say Goodbye) per credere. Una città insomma che ha sempre destato l'attenzione e risvegliato le emozioni di molti. Tutto questo parlando solo di cinema, senza tirare in ballo la tv, la letteratura o, molto più semplicemente, la cronaca recente.

Ho scelto di fare questa digressione sul cinema perché la cosa pazzesca è che, una volta arrivati a New York e cominciato a passeggiare per le enormi Avenues, ci si accorge che la città è proprio così pazzesca come appare sullo schermo! Il Financial District più che affollato è un vero e proprio formicaio, solo che le formiche hanno la ventiquattrore e il Blackberry; esce davvero il fumo dai tombini, come nei gangster movie; e , last but not least, in certi momenti del giorno i curtain-wall degli edifici riflettono così tanto la luce del sole che sembra di stare sul set di un film, con i fari puntati addosso. Come quando mi trovavo sotto al Seagram Building, il MetLife in lontananza in fondo alla strada e il sole alto nel cielo: gli edifici attorno a me ''sparavano'' sulla strada una luce talmente bianca da sembrare finta. E invece no, è New York ed è proprio così come te la immagini, anzi meglio.

E l'architettura? Pazzesca, anche quella. Solo che la città intorno è talmente inebriante che alle volte non riesci a focalizzare l'attenzione solo sugli edifici come faresti altrove. Ci sono il Crysler e il Woolworth, L'Empire e tanti altri, memorie di un tempo in cui il tuo potere era direttamente proporzionale all'altezza dei grattacieli che facevi erigere e in cui ci si sfidava a suon di numero di piani e cuspidi più alte. C'è il Seagram, ricordo degli anni in cui i maestri europei andavano a portare i loro insegnamenti oltreoceano. Ci sono il Guggenheim, il Metropolitan, il MoMA, involucri illustri di collezioni invidiate in tutto il mondo. Infine progetti come quelli per la nuova sede del NY Times, della Columbia University e della Morgan Library che portano una firma tutta italiana. E tutto ciò nella sola Manhattan, il più famoso dei cinque boroughs che formano la città. Anzi qualcuno dice, provocatoriamente, che ''Manhattan è New York''. Ma non ditelo a qualcuno che abita nel Qeens, a Brooklyn, nel Bronx o a Staten Island, potrebbero arrabbiarsi...
Quello che più più affascina di New York, almeno per quanto mi riguarda, è proprio il fatto che ogni quartiere fa storia a sé. Anche considerando la sola Manhattan, basta muoversi di tre o quattro fermate di metropolitana per restare spiazzati: si sale in una città e si scende in quella che sembra totalmente un'altra. Invece è sempre lei, con una delle sue mille facce. Niente di strano, direte voi, a Londra è lo stesso. Forse. Ma New York è New York. Provare per credere.
 
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Dati del viaggio

New York, New York

Periodo: ottobre 2006

Destinazione: New York

Partecipanti: Silvia Rizzi

Passaporto turistico

Silvia Rizzi

Professione:
Studentessa in architettura

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