Francia - Parigi e gli architetti

Parigi e gli architetti
Tra grandi rivoluzioni urbanistiche e sociali Parigi ha saputo risolvere mirabilmente i problemi che man mano le si presentavano in modo sempre convincente e originale. Tanti sono gli uomini che l'hanno fatta grande. A cominciare dai politici illuminati che hanno visto nella figura dell'architetto un elemento indispensabile all'evoluzione delle forme e delle funzioni della città.
Francia

I
l Louvre, Notre Dame e la Citè, la Tour Eiffel e il Trocadero, Montmartre, gli Champs Elisee, St. Germain, il quartiere latino, questa è Parigi. Ma Parigi è anche città in continua evoluzione, sempre al passo con il tempo, sempre attenta a quelle che sono le esigenze dei suoi cittadini, città che riesce a rinnovarsi come poche città europee, focolaio di un'architettura sempre di grande pregio alimentata da tanti talenti internazionali che trovano in essa le condizioni ideali per crescere e sviluppare. Tra grandi rivoluzioni urbanistiche e sociali Parigi ha saputo risolvere mirabilmente i problemi che man mano le si presentavano in modo sempre convincente e originale. Tanti sono gli uomini che l'hanno fatta grande. A cominciare dai politici illuminati che hanno visto nella figura dell'architetto un elemento indispensabile all'evoluzione delle forme e delle funzioni della città che, in continua espansione, ha l'impellente bisogno di previsioni di crescita decennali.

Negli ultimi decenni, significativi i cambiamenti voluti prima dal presidente Giscard d'Estaing (1974 - 1981) e poi da Mitterand (1981 - 1995). Alle Halles Valery Giscard d'Estaing ridusse il numero di costruzioni volute da Pompidou (suo predecessore a cui si deve il Museo di Arte Moderna che porta il suo nome, progettato dagli architetti Piano e Rogers) e vi aggiunse un grande giardino; volle inoltre trasformare la stazione di Orsay in un museo (progettato dall'italiana Gae Aulenti), decise di riorganizzare il parco della Villette e, per favorire i rapporti tra il mondo islamico e quello occidentale fondò, insieme a 22 paesi arabi, l'Istituto del Mondo Arabo, progettato dall'architetto Jean Nouvel.

Parigi deve a Mitterand la riqualificazione della Defense che, a partire dal 1958 quando fu progettata, per molti anni era rimasta un quartiere di affari periferico completamente morto di notte. Oggi, grazie alla Grande Arche, voluta da Mitterand in occasione del bicentenario della Rivoluzione francese, alle piazze, alle sculture e ai negozi, la Defense è diventata un luogo molto accogliente e vivace, oltre che tappa turistica. Gli altri grandi lavori di Mitterand sono la "piramide" del Louvre dell'architetto I.M. Pei, il teatro dell'Opera Bastille progettato dall'architetto C. Ott e, poco prima della fine della sua candidatura la grande Biblioteca Nazionale di Francia progettata dall'allora giovane architetto Dominique Perrault oggi (pressappoco quarantacinquenne), talento di fama internazionale.
Parc de la Villette - Conservatorio e sullo sfondo una Folies

Al pari dell'architettura Parigi ha intrapreso con Mitterand una nuova sfida nell'abbellimento e riqualificazione urbana: le aree verdi. In particolare ha voluto ampliare il progetto iniziale della Villette: attualmente il parco si estende su 55 ettari e comprende la Cité des Sciences et de l'Industrie, la cité de la Musique (con il Conservatorio, una sala concerti, un museo tematico e una biblioteca), la Geode (con un grande schermo cinematografico), il teatro Zenith (sala per concerti pop), il Cineaxe (dove le poltrone si muovono con l'azione del film) e diversi luoghi di interesse per i bambini. Ci sono soprattutto numerose aree all'aperto di cui due per i giochi: il giardino dei Venti e il giardino delle Dune. Il Parco della Villette è il risultato di un grande concorso internazionale di progettazione a cui parteciparono i più grandi architetti contemporanei; vincitore del concorso fu l'architetto Bernard Tschumi a cui si deve il disegno generale del parco con le "folies", i padiglioni in metallo rosso disseminati ovunque. Più centrale e quindi meno esteso (13 ettari) il parco André Citroen è stato ultimato nel 1992 e sorge sul Lungosenna, nel Quindicesimo arrondissement, non lontano dalla Torre Eiffel, nel luogo dove un tempo erano situate una parte delle fabbriche della Citroen. Anch'esso è il risultato di un concorso di idee indetto dal Comune di Parigi, di cui due risultarono le équipes di professionisti associati selezionate al concorso internazionale dall'Atelier parigino di urbanistica: la prima costituita dall'architetto Jean Paul Viguier e dal paesaggista Alain Provost, la seconda dall'architetto Patrick Berger e dal paesaggista e agronomo Gilles Clément. Proprio sul parco si apre inoltre, una nuova "leggera" architettura in vetro: quella dell'Hospital Europeen George Pompidou dell'architetto Zublena. Ovunque un progetto di riqualificazione, abbellimento, architettura degno di una città in continua evoluzione e sperimentazione. E questo è solo la "punta dell'iceberg", ovunque nuovi interventi minori, di edilizia residenziale per esempio degni della Parigi che tutti conosciamo.

La Dèfense
Usciti dal metro ci ritroviamo in una città del futuro tra i grattacieli; stupendo, ci piace molto. E' il centro direzionale costruito con principi avveniristici, raggiungibile seguendo la linea tracciata dalla Voie Triomphale, per ulteriori quattro chilometri dopo l'Etoile. Si tratta di una città costruita su due livelli: quello inferiore per i mezzi di trasporto (al di sotto c'è il nodo ferroviario più importante d'Europa, linee ferroviaria e metropolitana) e quello superiore completamente pedonale. Sull'enorme piazzale (l'Esplanade) si affacciano una trentina di grattacieli che quotidianamente ospitano 140 mila impiegati. L'ultima torre è tutt'ora in costruzione e si tratta della Tour Sans Fins (la torre senza fine) il cui colore dovrà sfumare in tonalità sempre più chiare fino a raggiungere una trasparenza tale da dare la sensazione di essere realmente "senza fine".
La struttura più inconfondibile è quella della Grande Arche che ospita l'Arca della Fratellanza, dedicata ai Diritti dell'Uomo. Rappresenta una gigantesca cornice (100 metri per 70!) che dovrebbe racchiudere il panorama dell'intera Voie Triomphale con il suo Arco di Triomfo, i Campi Elisei fino alla Piramide del Louvre. La Grande Arche chiude trionfalmente la più scenografica serie di prospettive parigine. Ha forma di cubo svuotato, in lastre di marmo bianco di Carrara e vetri ottici che non deformano i riflessi, ascensori a vista e una nuvola di teli tesi nel vento.
I due corpi laterali sono collegati in basso da un corpo di tre piani. Voluta per il bicentenario della rivluzione francese dal presidente Mitterand, il vincitore del concorso indetto dallo stesso Mitterand, fu il danese Johan Otto von Spreckelsen, affiancato nella realizzazione dal francese Paul Andreu. Le Nuages in tela e acciaio sono state realizzate da Andreu insieme a Peter Rice.

 
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