Abitazioni troglodite, villaggi e chiese rupestri
Le abitazioni "troglodite" ovvero abitazioni rupestri, ricavate nella roccia o scavate nel tufo, costituiscono il concetto primordiale di casa: i "sassi" di Matera, il villaggio di Matmata in Tunisia, i villaggi trogloditi di Samur in Francia e le città sotterranee di Kaymakli e Derinkuyu in Turchia.
Turchia
Abitazioni troglodite, villaggi e chiese rupestri
Esistono dei luoghi in cui è possibile viaggiare indietro nel tempo e ripercorrere la storia dell'uomo e della terra? Certamente si! In Italia i sassi di Matera, in Tunisia il villaggio di Matmata, nei pressi di Djerba, in Francia Les Eyzies o la zona di Samur ed in Turchia la Cappadocia ed in particolare il territorio di Nevsehir con le città sotterranee di Kaymakli e Derinkuyu. Tutte queste località hanno in comune le caratteristiche abitazioni "troglodite" ovvero abitazioni rupestri, ricavate nella roccia o scavate nel tufo, che costituiscono il concetto primordiale di casa. All'interno delle cavità della terra l'uomo trovava rifugio sicuro, riusciva ad ingannare gli invasori ma anche a proteggersi dalle intemperie dal clima caldo e torrido perchè sotto terra o nella roccia riusciva a mantenere un habitat ideale con una temperatura pressochè costante durante tutto l'anno, a conservare i cibi e le vivande e quindi a garantirsi la sopravvivenza.
Le città sotterranee di Kaymakli e Derinkuyu, tra i più begli esempi di villaggi trogloditi sparsi in tutta la regione, sono veri e propri labirinti sotterranei scavati forse per ragioni di sicurezza, con tunnel che finiscono nel nulla per ingannare eventuali invasori. Il villaggio di Kaymakli, in apparenza simile a molti altri, nasconde nel sottosuolo una gigantesca città sotterranea (Yeralti Sehri) scavata tra il VI e il X sec., in un tufo particolarmente friabile e articolata su otto livelli (solo quattro sono visitabili) fino a una profondità di 45 metri. Questa città, le cui strade sono dei veri e propri cunicoli, avevano depositi per il grano, celle, stanze d'abitazione, cappelle, loculi per sepolture, che si affacciano su un labirinto di scale e stretti corridoi in pendenza. Le costruzioni sotterranee sono raggruppate intorno a un camino di aerazione. Vi immaginate questa specie di grande alveare umano scavato nelle viscere della terra fino a otto livelli di profondità più di mille o duemila anni fa?
La città sotterranea di Derinkuyu (pozzo profondo) è ancor più inimmaginabile! Quanti riuscirebbero a pensare ad una città, di ben dodici piani (di cui otto accessibili), scavata nelle viscere della terra, più di mille o duemila anni fa? Gli abitanti potevano comunicare attraverso tubi che servivano anche da condutture per la luce e l'aria. Sono visitabili vari locali, stanze di abitazione, stalle, una cappella bizantina, un aula scolastica, ecc., tutti collegati da un labirinto di scale e corridoi. Alcuni giganteschi dischi di pietra fungevano da porte permettendo di isolare un settore dall'altro.
Spesso è possibile percepire le abitazioni troglodite per la presenza delle caratteristiche formazioni rocciose a forma di cono perforate da mille cavità.
Nei dintorni di Avanos, al termine di una strada che corre tra spettacolari formazioni rocciose, coni, pinnacoli e camini di fata, si trova il villaggio rupestre di Zelve dove l'opera dell'uomo, con le abitazioni scavate nella roccia, si fonde armoniosamente a quella della natura riservando scenari davvero suggestivi. L'antica città di Zelve si adagia sui fianchi di tre valli adiacenti, tutti traforati dalle abitazioni scavate nella roccia. Il villaggio risale al periodo preiconoclastico ed è stato abitato dai greci fino agli anni '20 e successivamente abbandonato dopo il 1950 per il pericolo di frane. Nel villaggio si trovano chiese, mulini, frantoi, resti di un castello e di una moschea, ma soprattutto abitazioni troglodite, meglio visitabili al di fuori del sito archeologico di Zelve.
Chiese rupestri
La Cappadocia è un attrazione soprattutto paesaggistica, ma molte e notevoli sono le testimonianze lasciate dall'uomo tanto che il paesaggio e l'opera dell'uomo si fondono in un insieme unico di grande armonia e di grande interesse. All'interno di un ipotetico triangolo che include le città di Nevsehir, Urgup e Golsehir - si trova la famosa valle di Goreme, una sorta di grande museo all'aperto, perché conserva un complesso monastico di chiese e cappelle rupestri risalenti al X e XIII secolo, ossia in pieno periodo bizantino e selgiuchide, con begli affreschi conservati all'interno. Chi avrebbe mai detto che, all'interno di coni e pareti rocciose crivellate di aperture tra loro comunicanti si nascondessero simili tesori? A Goreme ci sono, addirittura, dei ristoranti scavati nella roccia ad esclusiva riserva dei turisti. Di molte chiese scavate anch'esse nella roccia, si ammirano affreschi policromi che possono essere considerati come uno dei più antichi e significativi esempi di architettura religiosa cristiana. In particolare, tra le più interessanti e ben conservate, sono la Carikli Kilise (Chiesa dei Sandali) e la Tokah Kilise (Chiesa della Fibbia). Quest'ultima, senz'altro la chiesa più imponente, si apre su un portico da cui si accede a un nartece.