Cambogia - I tre periodi dell'arte khmer

I tre periodi dell'arte khmer
Nella prima fase della sua evoluzione l'architettura khmer aderisce al concetto del tempio-montagna, dove la montagna veniva rappresentata da una torre con la cima arrotondata posta su una base a gradoni e alla cui sommità sorgeva il santuario centrale, con ingresso rivolto generalmente a est.
Cambogia

L
a civiltà khmer, che si sviluppò sul territorio dell'attuale Cambogia a partire dalla fine del VI sec. fino alla seconda metà del XIV sec. e il cui apogeo coincide col IX-XII sec., viene suddivisa in tre periodi: quello arcaico, cioè anteriore allo spostamento della capitale ad Angkor, quello classico o di Angkor e quello barocco che conclude l'arte khmer.

Il periodo angkoriano vero e proprio ha inizio con il regno di Jayavarman II (802-850), ritornato in Cambogia alla fine dell'VIII sec. per costituire un regno khmer autonomo, dopo aver trascorso la gioventù a Giava alla corte degli Sailendra. Rientrato nel suo paese fortemente influenzato dalla cultura giavanese, fu sotto il suo regno che si concretizzò l'idea del tempio montagna associato al culto del devaraja, il re universale, da lui stesso istituito. Alle prime fasi del periodo classico si colloca il breve ma importante regno di Indravarman I (877-889), fondatore di Roulus, la capitale, ideata secondo un tracciato urbanistico di concezione cosmologica e dotata di imponenti opere di sistemazione idrica. Fu lo stesso Indravarman I ad iniziare la tradizione del tempio in onore degli antenati, tra questi Preah Ko, costellato di torri, e il tempio-montagna del Bakong.

Il periodo classico ha inizio con la fondazione della prima Angkor, la nuova capitale del regno voluta da Yashovarman I(889-900), a cui si deve la costruzione del Baray orientale, destinato all'approvvigionamento idrico della città e all'irrigazione delle risaie. Di questo periodo sono Lolei, il tempio dedicato ai suoi antenati, eretto su un'isola naturale al centro del lago, e il Phnom Bakheng, il tempio montagna a cinque terrazze sovrapposte a formare una piramide, con cinque torri, quattro agli angoli e una centrale.
Periodo barocco: il Bayon - Avalokiteshvara
A differenza degli altri templi, il Banteay Srei, del 968, è legato al nome di un sacerdote brahmano, anzichè a quello di un sovrano, mentre superba realizzazione dell'arte classica khmer fu Angkor Wat, edificato sotto il regno di Suryavarman II (1113-1150) e dedicato a Visnu.

Il periodo barocco, o terzo stile khmer, corrisponde al regno di Jayavarman VII (1181-1218), fervente buddhista, che ricostruì Angkor (dopo la sconfitta ed il saccheggio ad opera dei Cham del Vietnam), e fece costruire un gran numero di templi e monasteri buddhisti, ospizi e ospedali. A lui si deve la costruzione di Angkor Thom, la grande capitale, circondata da una cinta quadrata di 3 km di lato, al centro della quale si innalza il grande tempio-montagna del Bayon, suggestiva riproduzione in pietra del mitico Monte Meru, e intorno palazzi del re e i centri amministrativi del governo.

Dopo la morte di Jayavarman VII, intorno al 1219, l'impero khmer, si avviò verso un inesorabile declino.

La civiltà khmer finì definitivamente nel 1431 con l'invasione dei Thai, che determinò l'abbandono totale dei luoghi; a causa del clima tropicale la foresta ricoprì rapidamente ogni traccia della civiltà khmer, che rimase ignorata fino al 1860, quando l'esploratore francese Henri Mouhot ne rintracciò le vestigia.

ANGKOR
Stili architettonici


Nella prima fase della sua evoluzione l'architettura khmer aderisce al concetto del tempio-montagna, dove la montagna veniva rappresentata da una torre con la cima arrotondata posta su una base a gradoni e alla cui sommità sorgeva il santuario centrale, con ingresso rivolto generalmente a est. Successivamente, nel periodo Bakheng, questa struttura base fu arricchita aggiungendo cinque punte disposte a quinconce sulla sommità della torre centrale: quattro verso i punti cardinali e una al centro. Angkor Wat presenta questa planimetria, anche se in scala maggiore. A poco a poco la torre centrale, pur rimanendo il fulcro del tempio, perse la sua posizione dominante all'interno della struttura, e intorno a essa comparvero porticati, sovrastati da gallerie decorate. Agli angoli della mura e sopra le porte di accesso vennero erette delle torri più piccole in numero rispondente a schemi religiosi o astrologici, che culminarono in Angkor Wat. L'architettura del periodo Bayon rappresenta invece una rottura con la tradizione, in quanto l'andamento orizzontale delle gallerie e dei cortili contrasta con la spinta ascensionale della torre centrale, come succede nel Ta Prohm e nel Preah Khan.

 
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