New Museum of Contemporary Art New York visto da Prince Street
La nuova struttura, incastrata nel tessuto commerciale dell'East Village, sorge in una zona periferica rispetto al centro della vita culturale patinata delle gallerie di Soho o di Chelsey, in una zona ancora non raggiunta dall'ondata della riqualificazione urbana ed edilizia che sta ridisegnando tutta la downtown di Manhattan, per una precisa scelta programmatica della direzione del Museo.
L'isolato scelto per il nuovo edificio è strettamente incastrato all'interno di una corona di piccoli edifici commerciali non particolarmente qualificati lungo la Bowery street, una delle direttrici di traffico più intenso del sud di Manhattan, ma praticamente in asse con Prince street che ne permette una visione prospettica centrale anche a molti isolati di distanza.
Progettato da Kazuyo Sejima, Ryue Nishizawa dei SANAA da Tokyo, l'edificio svetta asimmetrico con i suoi 50 metri sul basso vicinato, composto dalla sovrapposizione sfalsata delle sette grandi scatole corrispondenti ciascuna a uno dei setti piani dell'edificio. Tra le parti disassate del museo può introdursi la luce naturale, espediente questo che ha permesso di massimizzare le superfici espositive mantenendo le chiusure verticali quasi completamente opache. L'unico elemento di continuità strutturale e fisica tra le sette scatole è il blocco delle comunicazioni verticali.
Le tamponature verticali sono realizzate con un sistema sandwich leggero assemblato a secco che funziona anche da supporto per la lamiera in alluminio espanso anodizzato che riflette la luce naturale creando effetti cromatici diversi che variano al variare delle ore del giorno e delle condizioni del cielo.