SIVIGLIA - EXPO'92 - Nicholas Grimshaw - Padiglione della Gran Bretagna

Foto Spagna
SIVIGLIA. EXPO'92 - Padiglione della Finlandia
SIVIGLIA. EXPO'92 - Padiglione della Gran Bretagna - la parete d'acqua ad est
SIVIGLIA. EXPO'92 - Nicholas Grimshaw - Padiglione della Gran Bretagna
SIVIGLIA. EXPO'92 - Padiglione della Gran Bretagna - pensilina esterna sulla Avenida de Europa (parete est)
SIVIGLIA. EXPO'92 - Padiglione della Gran Bretagna - pareti sud e nord
SIVIGLIA. EXPO'92 - Padiglione della Gran Bretagna - particolare della gronda di acciaio inossidabile per la raccolta dell'acqua sulla parete ad est
SIVIGLIA. EXPO'92 - Comunità Europea
SIVIGLIA. EXPO'92 - Comunità Europea - particolare
SIVIGLIA. EXPO'92 - Comunità Europea - vista d'insieme
SIVIGLIA. EXPO'92 - Padiglione del Giappone

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SIVIGLIA - EXPO'92 - Nicholas Grimshaw - Padiglione della Gran Bretagna
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EXPO'92 - Nicholas Grimshaw - Padiglione della Gran Bretagna
Nicholas Grimshaw ha firmato il progetto del Padiglione del Regno Unito, realizzato con tecnologie bioclimatiche e sistemi di raffrescamento passivi.
Il suono e la vista del più grande muro d'acqua del mondo (85*18 metri di altezza), introducono piacevolmente (visto il caldo torrido) al Padiglione britannico, simile a una "cattedrale di acqua". La parete d'acqua, ubicata ad est, è stata trasformata in una scultura in movimento grazie alla collaborazione della William Pye Partnership. L'acqua raffredda l'ambiente circostante diminuendo la temperatura superficiale delle vetrate e riducendo di conseguenza il calore irradiato all'interno dell'edificio, mentre l'acqua nebulizzata rinfresca l'atmosfera tutto intorno per raffreddamento da evaporazione. Il funzionamento è semplice: l'acqua è sollevata mediante pompe in cima alla parete; da qui viene distribuita uniformemente sulla facciata e poi scivola verso il basso per i primi 12,50 metri di altezza e poi raccolta in una gronda di acciaio inossidabile. Interessanti anche le soluzioni adottate per proteggere l'interno dell'edificio dal sole pomeridiano ad ovest: la parete occidentale è infatti realizzata con container d'acciaio di 1,20 metri di spessore rivestiti all'interno da una membrana impermeabile e riempiti d'acqua. La parete costituita da veri e propri serbatoi d'acqua, analogamente alle murature di elevato spessore delle costruzioni tradizionali, assorbe lentamente il calore durante il giorno e si raffredda durante la notte, mitigando l'escursione della temperatura nelle ventiquattro ore.
I paramenti esterni vengono quindi concepiti e realizzati differentemente a seconda della loro esposizione. Le pareti sud e nord sono realizzate secondo la tecnologia velica cioè formate da laberi, traverse e cavi di acciaio tra i quali è teso un tessuto di poliestere trasparente spalmato in pvc. Strutturalmente il Padiglione è concepito come un'unico volume con struttura in acciaio che sostiene e ancora i differenti paramenti esterni, mentre la copertura consiste in un piano leggero, ben isolato e ricoperto da membrana in poliestere.
Lo schermo del tetto ospita anche pannelli di cellule solari che forniscono energia alle pompe sommerse nel serbatoio alla bese della parete est, necessarie per sollevare l'acqua in cima alla parete medesima. Fonti quindi rinnovabili improntate ad un principio di risparmio energetico, nello specifico l'energia solare stessa, contribuisce al raffrescamento dell'edificio.

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