KHAJURAHO - Arte medievale e architettura: il tempio hindu

Foto India del Nord
FATEHPUR SIKRI. Le sofisticate decorazioni del piccolo edificio Rumi Sultana (Casa della regina turca)
FATEHPUR SIKRI. Jama Masjid - attraversata la porta orientale Shahi Darwaza si entra nel cortile interno
KHAJURAHO. Templi del gruppo occidentale - Lakshmana Temple, Lakshmi Temple e Varaha Temple
KHAJURAHO. Arte medievale e architettura: il tempio hindu
KHAJURAHO. Lakshmana Temple (templi del gruppo occidentale)
KHAJURAHO. Templi del gruppo occidentale - Varaha Temple
KHAJURAHO. Varaha Temple: bassorilievi scolpiti sul cinghiale Varaha, incarnazione di Vishnu
KHAJURAHO. Lakshmi Temple di fronte al Lakshmana Temple e al fianco del Varaha Temple (in primo piano a destra)
KHAJURAHO. Lakshmana Temple: il mahamandapa o jagamohana, sala quadrata sorretta da colonne, che attraverso un piccolo passaggio (antara) consente l'ingresso al santuario vero e proprio
KHAJURAHO. Lakshmana Temple: una delle quattro cappelle situate agli angoli del basamento/terrazza

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KHAJURAHO - Arte medievale e architettura: il tempio hindu
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Arte medievale e architettura: il tempio hindu
Con il trionfo del brahmanesimo e in base alle esperienze tecniche acquisite nel campo delle costruzioni in mattoni e pietra, il tempio hindu, di qualunque setta, si avviò in epoca medievale ad un rigoglioso sviluppo, assumendo forme diverse sia a nord che a sud.
Secondo le esigenze culturali e rituali, il tempio hindu comprende generalmente un santuario o garbha-griha, un corridoio d'accesso (antarala) e una sala ipostila (mandapa), allineati uno dopo l'altro sullo stesso asse.

Il santuario contiene l'immagine della divinità e solo il sacerdote può accedervi; ciò spiega le ridotte dimensioni della cella anche quando il tempio è molto grande. Il corridoio o anticamera serve ai preparativi del rito che il sacerdote deve compiere, mentre nella sala ipostila si svolgono, sotto gli occhi dei fedeli, altre cerimonie o danze sacre in onore della divinità. Questi tre elementi sono stati combinati in modo diverso dagli architetti, mentre è criterio comune che ognuno di essi sia dotato di un tipo di copertura diversa ma rispondente ad un principio gerarchico secondo cui il tetto del santuario deve essere più alto degli altri e più ricco per decorazione.

Il tempio a copertura curvilinea
Il tempio a copertura curvilinea o sikhara è apparso probabilmente intorno al VII secolo e si è diffuso all'inizio del IX secolo nei regni settentrionali, pur differenziandosi nei singoli stili regionali. Tra questi si distinguono due stili principali: lo stile dell'Orissa (India nordorientale) sotto le dinastie Somavarssi e dei Ganga, con la città santa di Bhubaneswar (fine del IX - metà del XIII secolo), e lo stile del Bundelkhand (India centrale), fiorito sotto la dinastia dei Chandela, la cui capitale religiosa, Khajuraho, fu tra le più prestigiose dell'India medievale (IX secolo - inizio del XIV).

Il tempio a copertura curvilinea raggiunse l'apogeo nell'XI e nel XII secolo; i tre elementi architettonici destinati al culto hindu - il santuario, il vestibolo e il padiglione destinato ai fedeli - sono posti in successione in un unico asse a cui possono aggiungersi sale supplementari disposte sullo stesso asse est - ovest senza soluzione di continuità. Gli esempi più riusciti di questa tipologia si trovano a Bhubaneswar e a Khajuraho. Su un'alto basamento ornato di modanature e decorato di bassorilievi istoriati, la pianta sviluppa molteplici bracci.
Al tempio si accede attraverso un'alta scalinata terminante con un portico; da qui si percorre un vano che introduce al vestibolo (ardhamandapa), illuminato lungo i fianchi da finestre munite di balconi e aggettanti verso l'esterno.
Successivamente si penetra in una sala quadrata detta grande vestibolo (mahamandapa o jagamohana), il cui tetto è generalmente piramidale (kadamba), che attraverso un piccolo passaggio (antara) consente l'ingresso al santuario vero e proprio. E' possibile praticare la circumdeambulazione rituale attraverso un corridoio (patha) intorno alla sala e al santuario. In tal modo il tempio si è trasformato in un maestoso complesso ritmato da coperture di differente altezza e dominato dal sikhara del santuario. La perfezione del tempio è completata dalla presenza di figure scolpite a forte rilievo che animano le pareti esterne di una brulicante vita, che muta con il mutare delle ombre e delle luci. Anche l'interno è provvisto di immagini sacre e di bellissimi soffitti i cui sporti sono sottolineati da composizioni decorative geometriche; alcuni soffitti hanno l'aspetto di una cupola con personaggi disposti a raggiera, come il tempio di Kandariya Mahadeo a Khajuraho della prima metà dell'XI secolo. Nello stesso periodo a Khajuraho si incontra un altro tipo di pianta (templi di Visvanatha, di Lakshmana, ecc.): su una comune terrazza rettangolare sono disposti a quinconce (pancayatana) il santuario, situato al centro, e quattro cappelle agli angoli. Questa tipologia (adottata nei paesi dell'Estremo Oriente dove diede origine a superbi esempi tra cui il più notevole lo splendido Angkor Wat in Cambogia), riproduce simbolicamente il simbolo della residenza divina, il Monte Meru che, con le sue cinque cime, è la montagna cosmica perno del mondo.
Anche la forma del sikhara presenta una naturale linea di evoluzione e raggiunge l'apogeo tra l'XI e il XII secolo con il sempre più ardito innalzamento e il proliferare di alte torri decorative in scala ridotta imitanti la struttura principale (anga sikhara), la cui disposizione varia secondo i caratteri degli stli locali. Parallelamente sopravvive anche il sikhara senza torri accessorie in miniatura, aumentando l'altezza come nel tempio di Parsvanstha a Khajuraho.

Templi di Khajuraho
I templi sono costruiti in pietra arenaria e, contrariamente alla consuetudine di proteggerli con mura, a Khajuraho poggiano sul terreno libero, leggermente elevati, quasi nel tentativo di volerli sollevare dalle pene terrene.
Degli 85 templi costruiti dai Chandela, oggi ne rimangono solo 22.
Le numerose sculture che adornano i templi di Khajuraho sono una delle più alte espressioni artistiche del Tantrismo.

Mithuna- Accoppiamento degli dei
Le sculture che adornano le parti superiori dei templi sono rappresentazioni del "mithuna", l'accoppiamento degli dei che genera l'energia vitale.
Si possono osservare anche sculture di animali fantastici, danzatrici e ninfe.
Le rappresentazioni nella parte inferiore, vicino alla piattaforma su cui appoggiano i templi, sono invece delle pure e semplici sculture erotiche, una celebrazione dell'amore che tanta parte ha nella vita dell'uomo.

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