Carlos Raul Villanueva e il complesso della Universidad Central de Venezuela di Caracas
Nel secondo dopoguerra a livello mondiale comincia un vasto movimento di revisione degli apporti ricevuti con dal movimento moderno ed in molti casi si ottengono risultati di valore internazionale, non legati ai modelli europei o statunitensi ma al contrario in grado di stimolare le esperienze in corso nel vecchio e nel nuovo mondo. L'architettura di Le Corbusier serve d'orientamento alle esperienze più vive e più avanzate in molti lontani paesi.
In Venezuela opera Carlos Raul Villanueva (1900 - 1975), che si diploma ai Beaux-Arts di Parigi nel 1928. Fa un'architettura eclettica fino al 1940, quando diventa consulente del Banco Obrero, l'agenzia statale per l'edilizia sovvenzionata. Dal 1940 dirige i principali interventi pubblici, che aumentano sotto la dittatura di Perez Jimenez (1952-58) e sceglie una propria ed originale linea di interpretazione del Movimento Moderno, adattando il repertorio internazionale alle esigenze del clima e dell'ambiente venezuelano.
Villanueva ritiene che alcuni elementi tradizionali dell'architettura venezuelana (il balcone, il portico ed il patio, la gelosia, gli elementi schermanti dal sole, ecc.), debbano essere reinterpretati e valorizzati nel tempo moderno. Realizza i grandi gruppi di alloggi in verticale a Caracas El Paraiso, 2 de Diciembre, 23 de Jenero, con cui Perez Jimenez tenta di sostituire i nascenti ranchos abusivi ma la sua opera più riuscita è la città universitaria di Caracas, progettata dal 1944 al 1946 e completata nel corso degli anni Cinquanta con importanti modifiche e nuovi edifici rispetto al progetto originario.
Nel complesso della Universidad Central de Venezuela di Caracas, che figura tra i siti dichiarati Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, Villanueva realizza un insieme urbanistico ed architettonico unitario in tutti i dettagli grazie anche al contributo, da lui richiesto, di importanti artisti mondiali, Calder, Vasarely, Arp, Pevsner, Lèger. Il vasto campus infatti è pieno di sculture astratte e di murales.
Al suo interno c'è l'Aula Magna, uno splendido auditorium con 2.700 posti che vanta la migliore acustica di tutto il paese e che è particolarmente famoso perché appesi al soffitto ci sono i mobiles o platillos volantes (dischi volanti) dello scultore statunitense Alexander Calder.
Con i suoi 70.000 studenti, la UCV è la più grande università di Caracas. Il campus si può raggiungere da Sabana Grande o con la metropolitana (fermata Ciudad Universitaria).
La Città Universitaria di Caracas occupa un'area di 164,22 ettari, delimitata dall'Autopista Francisco Fajardo, dall'Autopista El Valle e dall'Av. Las Acacias. L'area confina con il Giardino Botanico e con la Sabana Grande e Plaza Venezuela.