EXPO'92 - Padiglione del Giappone
Uno dei miei architetti contemporanei preferiti ha firmato questo progetto: Tadao Ando. 60 metri di facciata e 40 di profondità delimitano la superficie del Padiglione giapponese, che nel punto più alto tocca i 25 metri: si ritiene che sia uno dei più grandi edifici in legno mai costruiti al mondo. L'interno è disposto su quattro piani, compreso il pianterreno, con sovrastruttura sostenuta da colonne e travi in legno laminato. Il tetto consiste di una nervatura di acciaio ricoperta da un telone di teflon semitrasparente, mentre le pareti esterne sono ricoperte da elementi in compensato curvato rivestito. Giunto al Padiglione, il visitatore sale al piano più elevato attraversando un ponte ad arco (Taiko-bashi), analogo a quelli che nell'antichità simboleggiavano il passaggio da questo mondo all'altro. Salendo lungo il ponte il visitatore arriva alla galleria d'ingresso, un vasto spazio unico su più livelli, poi discende gradualmente passando da una sala espositiva all'altra. La struttura - colonne e architravi giapponesi - si rivela nella vasta sala d'esposizione, alta più di 17 metri e rischiarata dalla luce che penetra dallo schermo in teflon.
Il Padiglione del Giappone, con la sua struttura di legno a vista e le pareti imbiancate di gesso, vuole illustrare al mondo la tradizionale estetica giapponese, che privilegia l'uso dei materiali nella loro condizione originaria.