PALENQUE - Verso il Tempio de las Inscripciones

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SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS. Convento cittadino
SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS. Frutta in vendita ad ogni angolo
SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS . Zocalo
PALENQUE. Verso il Tempio de las Inscripciones
PALENQUE. Tempio de las Inscripciones, eretto per racchiudere la tomba di uno dei sovrani di Palenque Ah Pakal
PALENQUE. Una cascatella del Rio Otobun che attraversa il sito archeologico: l'ideale per una sosta rinfrescante
PALENQUE. Verso l'ingresso: la selvaggia vegetazione rende questo sito archeologico ancor più scenografico
PALENQUE. Il Palacio con la vasta scalinata del lato ovest e la torre, utilizzata forse per osservazioni astronomiche
PALENQUE. Tempio de las Inscripciones
PALENQUE. Palacio

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PALENQUE - Verso il Tempio de las Inscripciones
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Verso il Tempio de las Inscripciones
Il sito archeologico di Palenque, uno dei principali centri maya del paese, è scenografico e suggestivo perché alla bellezza delle architetture unisce l'incanto per la splendida ambientazione nella giungla tropicale.

Palenque era una delle città-stato in cui si articolava la civiltà maya classica, e fu costruita all'inizio del VII d.C.
I maya svilupparono una delle più notevoli culture mesoamericane, le cui origini risalgono circa al 1500 a.C., occupando una vasta area tra il sud est del Messico, Belize, Guatemala, la fascia occidentale di El Salvador e Honduras. La cultura maya raggiunse il massimo splendore e un alto sviluppo intellettuale nel cosiddetto Periodo Classico (250 - 900 d.C.), ottenendo grandi risultati in campo astronomico e matematico, con l'uso del calendario, della numerazione a punti e barre che prevedeva il concetto dello zero, e del più completo sistema di scrittura dell'America precolombiana.

Gli edifici si innalzano su terrazze artificiali erette sui primi rilievi della Sierra Norte de Chiapas, a controllo delle fertili pianure nord; le acque del fiume Rio Otolum furono canalizzate all'interno del centro cerimoniale.

Da un punto di vista costruttivo, tipicamente maya è la volta a mensola che utilizza corsi di pietre che aggettano ciascuno di un breve tratto rispetto al precedente, mentre lastre orizzontali chiudono alla sommità la fessura tra le pareti convergenti.
A Palenque questo sistema costruttivo fu perfezionato con l'apertura di nicchie nell'intradosso delle volte e all'inclinazione degli spioventi esterni del tetto, consentendo in tal modo di alleggerire le strutture e ampliare gli spazi interni. Questa innovazione consentì inoltre di appoggiare le "creste" (alti coronamenti dei templi maya, di significato simbolico, che reggevano monumentali sculture in stucco) sul muro centrale longitudinale che divideva l'interno dei santuari, ottenendo un effetto di leggerezza e armonia.

La fine di Palenque e degli altri centri maya va forse ricercata in profondi cambiamenti sociali. La crescita demografica infatti spinse al disboscamento di nuovi terreni per l'agricoltura con conseguente indebolimento delle protezioni naturali degli insediamenti e ovvi conflitti sanguinosi.

A Palenque durante la visita, non sono mancati bambini indigeni che ci hanno proposto ogni genere di acquisto, collane, segni zodiacali maya, noci di cocco.

Palenque dista circa 200 km da San Cristobal de las Casas; l'accesso e il targitto più comodo per la visita delle rovine è dalla città di Villahermosa.

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