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MONGOLIA di Rosy e Kenji Yamashita

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La terra di GENGIS KHAN

Ma ecco finalmente il lago! E' splendido, peccato che sia ormai sera.
La mattina ci alziamo e subito un bel giro a piedi intorno al Hovsgol, una riserva d'acqua pulita e limpida che contiene tra l'1 e il 2% della riserva d'acqua della terra. Siamo praticamente vicino al confine russo e poco lontano c'è il Baikal. Qui ci godiamo il sole, c'è anche chi approfitta per fare un bagno, chi una passeggiata in montagna e chi si fa un giro su un carro con lo yak, mentre questi splendidi uomini mongoli a cavallo corrono avanti e indietro.

Siamo al 19 agosto e dobbiamo ritornare alla capitale. Piove e anticipiamo la partenza, anche se già con un po' di tristezza. Il giorno 20 però entusiasti come sempre, ci dirigiamo ad un altro parco, il parco Manszhir. Che dire? Sembra ora di essere in Trentino e la stessa impressione ce l'abbiamo visitando il Parco di Terelji. Magnifico bestiame, prati e pinete e massi a vivacizzare il panorama.

Quello che ho fin qui raccontato è un veloce viaggio tra le esperienze più importanti ma c'è pen altro, per esempio:
- Il Naadam è la più conosciuta, la più importante è ''Il mese bianco''. Immaginate su una collina arrivare 500 cavalieri su splendidi cavalli, da un'altra l'esercito nemico e la ger di Gengis Khan issata su un carro ferma davanti alle tribune su cui sedete a godervi questo spettacolo. Non manca niente: la trattativa, la decisione di combattersi, il ballo sciamanico propiziatorio, la battaglia e il discorso di Gengis e poi i premi ai migliori che si affrontano nel wresting, nel tiro all'arco e nella corsa a cavallo;
- le danze in costumi straordinari, eseguite da giovani che si stanno riappropriando delle proprie tradizioni, persino quelle sciamaniche;
- i bambini, così belli e tranquilli, sono gli stessi che a 3-4 anni sono già in sella al cavallo come noi stiamo su un'auto;
- la cortesia e pazienza di questo popolo ospitale, sempre pronto a renderti la vita piacevole;
- la onnipresenza della figura di Gengis Khan, dal nome dell'hotel, alla vodka, a qualsiasi altra cosa, è lui il personaggio rivalutato e tu lo scopri con loro. Ci hanno raccontato che era un personaggio impossibile, ma scopriamo che fu lui a introdurre un primo codice, fu lui a introdurre ben 5 scritture, fu lui a riunire tutte le tribù in un solo grande impero ed è lui che oggi studiano per adottare le sue tattiche di guerra: il NY Times lo ha definito (credo nel 2004) Uomo dell'anno.
- e per ultimo un pensiero ai giovani mongoli che stanno recuperando forme di arte che si stavano perdendo e li ritrovi al Museo di Arte Moderna di Ulanbaatar con degli spazi a loro riservati dove possono esporre i loro dipinti, la scrittura soyombo e abiti tradizionali delle varie etnie.

Il viaggio è finito e noi continueremo a viverlo ricordando, approfondendo con letture, io in particolare ho portato due ''del'' che arricchiscono la mia collezione di abiti tradizionali da tutto il mondo, Ken lavora sulle fotografie e ricorda attraverso le immagini flora, fauna, infiniti paesaggi e soprattutto l'architettura lamaista.
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Dati del viaggio

La terra di GENGIS KHAN

Periodo: 09 - 23 agosto 2007

Destinazione: Mongolia

Passaporto turistico

Rosy e Kenji Yamashita

Professione:
Kenji è architetto

Rosy e Kenji sono una coppia che ama girare il mondo. Rosy fa volontariato interculturale ed è interessata a conoscere le tradizioni dei popoli (ha tre belle collezioni di abiti tradizionali, natività dal mondo, bambole etniche, attraverso le quali a volte, in eventi per adulti e mostre nelle scuole, cerca di togliere qualche pregiudizio e dare qualche informazione); Ken è architetto fino al midollo e legge, vede, si informa su tutto ciò che riguarda l'architettura, anche nei dettagli (un esempio? le splendide chiusure in legno delle porte di Shibam in Yemen).

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