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PARIGI di Paolo Galgani

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Centre Pompidou - Arch. Renzo Piano - Pl. Georges Pompidou: prospetto principale

Il paradiso dell'architettura moderna

b) PARIGI EST

1b) Villette - sistemazione - Arch. Bernard Tschumi - 19 arr.
"La personale visione di Tschumi è quella di una architettura generata dalle complesse relazioni che si instaurano fra gli uomini e fra gli uomini e lo spazio che direttamente fruiscono. L'esperienza dello spazio nasce dal movimento. Il fruitore infatti, si muove e percepisce lo spazio in movimento in un continuo mutare di relazioni spaziali dinamiche interagenti, che non possono non essere considerate da chi è chiamato a progettare architettura. Questo perché lo spazio dell'architettura è da porre in corrispondenza agli eventi, come del resto anche l'ordine è in diretta corrispondenza con il disordine. Pertanto è l'agire a qualificare lo spazio e contemporaneamente è lo spazio a qualificare l'agire in esso."
Ho trovato, navigando su internet, questo commento all'architettura parigina di Tschumi. Ho deciso di riportarlo così come scritto perché l'autore usa parole perfette per descrivere la sensazione che si prova attraversando e vivendo il parco.
E' probabilmente una delle poche opera di architettura moderna in cui si vive di persona la quarta dimensione di cui parla Bruno Zevi.

2b) Villette- museo della scienza e della tecnica - Arch. Adrien Fainsilber - 19 arr.
Grande struttura iper-tecnologica. Museo molto amato dai francesi e soprattutto dai bambini che entravano ad orde. A parte la semplicità delle forme architettoniche e la chiarezza strutturale che ho molto apprezzato, la cosa che è piaciuta di più è stato lo straordinario Geodè.

3b) Villette - Città della musica - Arch. Christian De Portzamparc - 19 arr.
Gran parte dell'interno era in ristrutturazione a causa dell'usura dovuta all'uso intenso che si è fatto dell'edificio dal 1995, anno in cui è stato inaugurato. Tra concerti, visite ai negozi di strumenti e dischi e al museo contenuti all'interno o al semplice ingresso di curiosi, turisti e appassionati di architettura l'edificio è costretto ad un super lavoro per almeno 18 ore al giorno. Questo è anche sintomo di successo ed infatti la "chiocciola" di Portzamparc è riuscita nell'intento di coniugare ottima architettura e passione per la musica in una zona che fino a qualche anno prima della costruzione del parco era quasi abbandonata

4b) Villette - Conservatorio - Arch. Christian De Portzamparc - 19 arr.
La superficie bianca levigata, la forma concava della facciata, l'onda della copertura. Le forme innovative e fuori dalla norma di Portzamparc sono sempre accattivanti e attirano l'attenzione anche dell'occhio profano. Devo dire che qui l'architetto ha raggiunto uno dei suoi punti più alti. Peccato non poterlo visitare all'interno.

5b) Villette - Edificio residenziale - Arch. Aldo Rossi - 195, av. Jean Jaures
Concorso vinto nel 1987 ed edificio realizzato nel 1992 accanto all'opera modernissima, per forme e materiali, di Portzamparc. Il suo è un edifico - memoria. Che riprende gli stili della storia architettonica dell'edilizia parigina per forme e materiali. Per Aldo Rossi gli elementi architettonici primigeni, le forme base non ulteriormente riducibili di cubo, cilindro, piramide e prisma acquisiscono, attraverso la storia, significati precisi. Come in altri edifici residenziali la tipologia base è la "stecca". L'angolo è risolto con un grande cilindro. Qui, rispetto ad altri progetti, non è risolto con un grosso pilastro o con l'ingresso dell'edifico stesso, ma con una funzione a sé: l'ufficio postale del quartiere. Quello che penso su Aldo Rossi l'ho già scritto nel viaggio in Veneto.

6b) Villette - Albergo Holiday Inn - Arch. Christian De Portzamparc - av. Jean Jaures
Probabilmente realizzato quando la sua fama , dopo la realizzazione di Citè e Conservatorio, era al Massimo. Il risultato non è nemmeno paragonabile alle precedenti opere. Fotografato solo perché vicino alla Villette.

7b) Biblioteca di Francia - Arch. Dominique Perrault - quai Francoise Mauriac
L'ho lasciata l'ultimo giorno come le ciliegine sulla torta. Metafisica, astrusa da tutto il resto (come, all'epoca, il Centre Pompidou), è diventato il simbolo della zona est di Parigi. Qualche errore nelle destinazioni d'uso: il magazzino dei libri nelle torri e le sale di lettura nella piastra sono, a mio modo di vedere, assurde e provocano un costo esorbitante di manutenzione e un invecchiamento precoce dell'edificio. Sarebbe bastato invertirli! Affascinante!

8b) Multisala Mk2 - Arch. J. M. Wilmotte - av. De France
Bella la struttura, brutta la posizione a ridosso della biblioteca. In un quartiere di nuova costruzione non capisco proprio.

9b) Palazzo per uffici - Arch. Norman Foster - av. De France
Edificio high-tech per la sede della famosa catena alberghiera. Esso riprende la forma quadrata dell'isolato e presenta uno dei quattro lati sghembo a segnare l'ingresso dell'edificio. Un facile compitino per l'architetto londinese da cui mi sarei aspettato molto di più.

10b) Ponte pedonale sulla Senna - Arch. Dietmar Feichtinger - c/o biblioteca di francia
Questa pensilina pedonale in acciaio e legno dalle line e sinuose ed eleganti risolve l'annoso problema del collegamento della biblioteca con l'altra sponda della Senna e il parco di Bercy. Inoltre la scelta del percorso ad onda ha dato la possibilità all'architetto di collegare sia la parte bassa lungo il fiume sia la piattaforma della biblioteca con la sponda destra e con l'ingresso rialzato del parco. Essa è stata realizzata da un giovane architetto austriaco fino ad oggi sconosciuto il quale stà realizzando un analoga passerella alla Defense per collegare l'ingresso della costruendo Tour Granite di Portzamparc.

11b) Bercy - Ministero delle finanze - Arch. Paul Chemetov - quai de Bercy
Ricordo, era il lontano 1990, mentre frequentavo il 2° anno di università, la conferenza dell'architetto Chemetov per presentare proprio il bellissimo progetto del ministero delle finanze. All'epoca a noi giovani studenti di architettura, appariva come circondato da un alone mistico, quasi un dio sceso tra noi piccole cose. E' passato tanto tempo da allora, proprio tanto.

12b) Bercy.- Palazzo dello sport - Arch. Andrault e Parat - quai de Bercy
La piramide tronca mi incuriosisce ogni volta che la visito. Non perché mi faccia impazzire dal punto di vista architettonico, ma per la cura con cui i francesi la mantengono e ne tengono in ordine il manto erboso che la ricopre completamente. E' straordinario osservare i giardinieri che falciano l'erba lungo le pareti inclinate con una cura che nemmeno nel loro giardino di casa. Altro non ho da dire a parte il fatto che il cartellone dei prossimi concerti previsti nella struttura è assolutamente da far invidia.

13b) Bercy - Museo della cinematografia francese - Arch. F. O. Gerhy - Pl Leonard Bernstein
L'architettura di Gerhy o la si ama o la si odia. Io personalmente la adoro anche se non considero questa la sua opera più riuscita. Non parlo della forma che ormai si conosce a memoria, ma delle non fortunate scelte tecnologiche e funzionali fatte per la realizzazione dell'edificio. Esso nasce come American center cioè centro per la diffusione della cultura americana in Francia, ma viene, dopo qualche anno, abbandonato e venduto per l'enorme costo di manutenzione che richiedeva la struttura. Lo acquista lo stato francese che decide di realizzarci il museo della cinematografia francese (proprio vicino ad esso , nel quartiere di Bercy, c'erano i primi stabilimenti dove sono stati girati molti film). Durante l'ultimo viaggio a Parigi, quattro anni fà, erano appena iniziati i lavori di ristrutturazione. Potei vedere, allora, il pessimo stato in cui era ridotto l'edificio dopo appena 10 anni di utilizzo. In particolar modo il pessimo stato in cui era ridotto il rivestimento esterno in pietra gialla che Gerhy aveva scelto al posto della comune lamiera zincata o della futuristiche scandole in titanio usate a Bilbao. Oggi le cose sono migliorate , il restauro ha dato buoni risultati l'edificio mostra le sue rughe, ma è ancora molto affascinante.

14b) Bercy - Multisala "Cinecitè"- Arch. Valode e Pistre - 114, quai de Bercy
Mammozzone tecnologico con ben 14 sale. All'epoca della costruzione era la più grande d'europa. Niente di più.

15b) Bercy - Village - Arch. Valode e Pistre - rue des Pirogues de Bercy
I vecchi capannoni cinematografici di Parigi (l'equivalente francese di Cinecittà) ristrutturati e trasformati in caffetterie, ristoranti e negozi di souvenir. Si perde nel mare di belle architetture realizzate nel quartiere.

16b) Bercy - Expò - Arch. H. La Fonta - av. Des Terroirs de France
Dal punto di vista tipologico l'edificio si configura come una grossa stecca, con uno dei due lati convesso, posto come testata a chiusura del lato sud del quartiere di Bercy (alle sue spalle corre il grand boulevard che definisce il confine tra gli arrodissement centrali e le banlieue periferiche).

17b) Bercy - Albergo Sofitel - Arch. Michel. Macary- 1, av. Des Terroirs de France
Proprio di fronte all'Expò. Sarebbe una normalissima, mediocre costruzione moderna, se non fosse per l'invenzione, che l'architetto a voluto dare al volume che contiene il ristorante, sopraelevandolo rispetto al piano di ingresso e dandogli una forma particolare con un rivestimento in acciaio inox che lo caratterizza rispetto al resto della struttura.

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