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PARIGI di Paolo Galgani

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Centre Pompidou - Arch. Renzo Piano - Pl. Georges Pompidou: prospetto principale

Il paradiso dell'architettura moderna

Domenica 26 agosto
Questa mattina si torna alla Defense. Speriamo che sia la volta buona. Fatta la colazione prendiamo la metro dirigendoci ad est, verso il tanto agognato quartiere direzionale.
Arriviamo in poco tempo e appena usciti dal sottopassaggio ci accoglie una bellissima giornata di sole e un panorama mozzafiato. Per chi ama l'architettura moderna questo è il posto dei sogni: in pochi kilometri quadrati decine e decine di opere famose con le più prestigiose firme. Andandoci poi, come abbiamo fatto, la domenica mattina, quando quest'area è svuotata dalle migliaia di impiegati che la affollano nei giorni feriali e quando non ha (per fortuna!) una presenza massiccia di turisti essa assume un aspetto di città metafisica (alla De Chirico per intenderci) che la rende ancora più affascinante e apprezzabile. Ci aggiriamo per un intera mattinata tra le sue strade deserte e i grattacieli scintillanti, tra le opere d'arte a cielo aperto (Mirò, Calder, Moore e tanti altri) e i cantieri ancora in opera. Molti sono gli edifici conosciuti e già visitati la volta scorsa, ma molti sono cresciuti dal nulla come i funghi in questi quattro anni e oggi fanno bella mostra di sé. A dimostrazione che il quartiere ha delle scenografie cinematografiche ci imbattiamo nel set dello spot pubblicitario della nuova Maserati.

Consumiamo i piedi a girare per tutto il quartiere con gran disperazione di moglie e socera. Ad un certo punto, un po' preso da compassione, un po' per l'ora tarda decido di desistere e, allora, prendiamo la metro per la prossima meta: Montmartre.
Il minibus, che abbiamo preso appena fuori dalla metro jules joffrin, ci porta proprio di fronte al Sacro Cuore. Scendiamo e subito ci si presenta la visione ormai comune in questo quartiere: un enorme calca umana in ogni angolo; sarà per la giornata festiva e per il tempo magnifico, ma così, credetemi, è praticamente impossibile godersi questo angolo di XIX secolo in mezzo a Parigi.

Decidiamo di affrontare il peggio e ci addentriamo all'interno della chiesa, dove, per complicare le cose, si sta svolgendo una cerimonia funebre. Appena usciti non può mancare una passeggiata per la caratteristica place du tertre piena di pittori che si fingono tanti Degas, ma che dipingono croste pessime e ritratti posticci dei malcapitati turisti. La passeggiata prosegue nei vicoli limitrofi fino a che le gambe martoriate dalla lunga giornata cominciano a cedere e ci consigliano di prendere la via del ritorno. Risaliamo sul piccolo bus che ci aveva portato sopra e ridiscendiamo per gli stretti e tortuosi tornanti fino al capolinea di Place Pigalle. Una volta nel mitico quartiere a luci rosse il sole non è ancora tramontato e allora decidiamo, prima di prendere la via dell'albergo, di perdere un po' di tempo ed andare a vedere il famoso Moulin Rouge. Una breve passeggiata alla volta del locale da ballo è stata più che sufficiente per farmi un idea di questo quartiere di cui ho sentito molto parlare, ma che non avevo mai visto direttamente: una schifezza, una vera e propria porcheria, detto da uno che è tutto meno che moralista. Non consiglio a nessuno di venire a perdere tempo a visitarlo (a parte il locale di cui ho accennato!), tempo assolutamente sprecato. Ormai , comunque si è fatto tardi e il sole sta tramontando; ci infiliamo nelle viscere della metro per ritrovare la strada di casa.

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