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AFGHANISTAN di Giuseppe Bosio

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Viaggio in Afghanistan

MERCOLEDI 25 AGOSTO 2004
Questa mattina si parte presto , si prospetta una lunga tappa di circa 7 ore. Si percorre tutta la vallata del fiume Wakhan mantenendoci sempre alla sua destra orografica. Il sentiero taglia i ripidi versanti della valle fluviale. Un paio di volte si abbassa a livello del fiume dove sono state costruite delle passerelle artificiali per facilitare il cammino tra la parete rocciosa e l'acqua tumultuosa. Nel tardo pomeriggio il paesaggio si fa famigliare. Riprendiamo infatti il percorso compiuto il primo giorno quando siamo partiti. Alla sera ci accampiamo per l'ultima volta in riva ad un affluente del Wakhan, dove eravamo transitati il primo giorno. Il posto non è perfettamente pianeggiante e le tende vengono piantate sul terreno leggermente inclinato. Per tutta la notte abbiamo dovuto contrastare la forza di gravità che ci faceva scivolare verso il basso.

GIOVEDI 26 AGOSTO 2004
Ultima tappa. C'è euforia nel gruppo dei portatori. Sentono la vicinanza di casa. La nottata è passata in modo burrascoso. Verso le 23.00 vengo svegliato dal caratteristico rumore della pioggia che batte sul telo della tenda. Piove ininterrottamente e piuttosto forte fino alle 24.30. I poveri portatori che dormono all'addiaccio si inzuppano completamente. Al mattino si alzano alle prime ore dell'alba. Le cime circostanti sono imbiancate di neve fresca caduta durante la notte. I portatori si riscaldano al fuoco e cercano di asciugare i panni inzuppati. Si parte presto alle 7.00. dobbiamo compiere circa 6 ore di strada. Il cammino di oggi ripercorre a ritroso la prima tappa dell'andata. Continui sali scendi ci obbligano a fare circa 1800 mt di dislivello. Tra pendii scoscesi, erte salite, ripide discese si arriva all'ultima vallata che si apre sul panorama della vallata di Boroghil. Una ripida discesa fino alle case del villaggio e poi il riposo nella casa di Tachi Bay.

VENERDI 27 - MARTEDI 31 AGOSTO 2004
Giornate di sosta a Sarhad de Wakan alloggiando presso la casa per gli ospiti di Tashi Bay. Le giornate passano tra riprese fotografiche ed interviste, in particolare modo il primo giorno. Entriamo in tutte le case più caratteristiche del paese per documentare gli usi ed i costumi delle popolazioni. Il sabato veniamo a conoscenza dell'esistenza in paese di una specie di bagno pubblico ricavato deviando l'acqua di una sorgente termale. Finalmente riusciamo a fare un bagno caldo dopo circa un mese. Passiamo buona parte della mattinata a goderci questa inaspettata delizia. Il bagno è ricavato in una specie di fossa quadrata di circa due metri di lato dove un tubo convoglia l'acqua calda della sorgente. Attorno quattro pareti di paglia pressata ed argilla celano a sguardi indiscreti il luogo. La luce arriva da una foro ricavato nel soffitto di legno. Un acre odore di zolfo si diffonde in tutta la zona. Per due mattine visitiamo la scuola del paese eseguendo delle riprese all'interno delle aule durante le lezioni. Gli insegnanti si dimostrano molto disponibili e ci fanno accomodare durante le lezioni. La tanto temuta dissenteria arriva implacabile quando per il secondo giorno ci portano le porzioni della capra che avevamo acquistato. Nella notte io e Gianni abbiamo lo stomaco e l'intestino sconvolti. I segni del nostro malessere restano visibili per alcuni giorni attorno al nostro alloggio non essendoci servizi igienici in loco. I giorni , dopo il tanto agognato riposo, passano sonnolenti nell'attesa dell'auto che dovrebbe riportarci a Faizabad. Il piccolo paese che ci ospita è adagiato nei dolci pendii sulla destra orografica del Wakan. Il fiume scompare col suo ampio greto in una immensa pietraia verso Ovest. In questo punto il suo letto è molto largo. Si perde laggiù da dove arriva anche la strada che ripercorreremo al nostro ritorno. Verso Sud la valle conduce al passo Boroghil che in tre ore porta in Pakistan. Sul valico incombono le ghiacciate pareti nord del Karakorum Pakistano con gli imponenti seracchi pensili. Si riesce a scorgere, disegnata sui versanti della montagna, la traccia della strada che porta verso il Boroghil. Ad est una cima a forma conica, quasi fosse di origine vulcanica, divide due vallate. Quella di sinistra, più stretta e scoscesa, l'abbiamo percorsa per salire sul Piccolo Pamir mentre nell'altra il fiume Wakan si e scavato il letto con il suo corso impetuoso. In questa zona esso si allarga per distendersi più placido nella vallata su cui si affaccia il paese. A sud le ultime propaggini del Grande Pamir chiudono la vallata. Sono cime di circa 5000 mt. ma prive di neve. Il forte sole estivo non permette su questi versanti meridionali depositi di neve o la formazione di ghiacciai. Il paese dissemina le sue piccole case negli ampi pendii tra il greto del fiume ed i versanti meridionali. Le case sono sparse. Non esiste un nucleo compatto del paese. Tra di esse distese di orti coltivati a grano disegnano con i loro contorni irregolari forme geometriche a definire i limiti di proprietà.

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Dati del viaggio

Viaggio in Afghanistan

Periodo: Dal 30 luglio 2004 all'11 settembre 2004

Destinazione: Afghanistan

Partecipanti: Giuseppe Bosio, Daniela Roso e Gianni Pedrini

Passaporto turistico

Giuseppe Bosio

Vive a Bassano del Grappa dividendo il suo tempo fra innumerevoli attività sportive e culturali. Lasciato alle spalle il ruolo di dirigente industriale, con la stessa perizia dedicata al lavoro, ha iniziato ad organizzare questo viaggio a coronamento di un'idea che perseguiva da tempo. Viaggiatore da sempre, è stato anche accompagnatore di gruppi un pò in tutto il mondo: di lui si dice che è più facile trovarlo in un aereoporto o in cima ad una montagna piuttosto che a casa.
Socio CAI presso la sezione di Bassano del Grappa, appassionato di montagna ha effettuato numerosi trekking in Himalaya e in Sud America nelle Ande, ha scalato i vulcani Popocatepetl, ed Ixtaciuatl in Messico. Con gli sci ai piedi ha raggiunto moltissime cime delle Alpi (dalle Dolomiti alle Alpi Occidentali), il monte Ararat e le principali cime dell' Atlante in Marocco.
Ha effettuato parecchi viaggi nelle Americhe: Stati Uniti, Messico, Guatemala, Bolivia, Perù... In Africa ha visitato: Ruanda, Kenia, Tanzania, Namibia, Mali, tutti i paesi del Nord Africa ed ha attraversato il deserto del Sahara. In Asia ha attraversato India, Indonesia, Tibet, Cina, Pakistan, Nuova Guinea, Borneo.
Amante della vela, ha navigato per parecchi mesi lungo le coste della ex Iugoslavia. Appassionato di fotografia dispone di un ricco archivio di immagini raccolte durante i viaggi. Ricerca nei suoi viaggi il contatto con la gente ed è affascinato dalle culture degli altri popoli in particolar modo del mondo orientale.

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