THAILANDIA E CAMBOGIA di Riccardo Romagnuolo

A parte l'effettiva fame e sofferenza (quando Lisa si alza una bimba si fionda a mangiare i suoi avanzi), ci rendiamo conto che molti di questi bimbi hanno imparato a piangere a comando, e portano tutto ciò che ottengono agli adulti che li aspettano di fronte, seduti sui marciapiedi. Ovviamente la fame aguzza l'ingegno, e vi assicuro che nonostante la loro immensa furbizia, questi bambini meritano tutto l'aiuto possibile, magari proprio in cibo o viveri, più che in soldi, che finiscono nelle mani degli adulti.
Eccoci qui, il giro in Cambogia è finito. Non avendo più tanti soldi, rinunciamo all'aereo per il viaggio di ritorno in Thailandia, e ci prepariamo ad affrontare il lunghissimo tragitto via terra. Prendiamo un bus al mattino, alle 8 circa, fino a Poipet ed al confine (sei ore per 150 km - la strada è a dir poco ''dissestata''), per poi attraversarlo a piedi e prendere un nuovo bus sul versante Thailandese, da Aranya Prathet a Bangkok. Interminabile. Arriviamo a destinazione alle sette di sera, ci fiondiamo in albergo per una doccia e poi via in giro per Bangkok. I taxi ufficiali costano pochissimo, basta fargli accendere il tassametro, e sono il mezzo migliore per girare la città di notte.

Trascorriamo i due giorni che seguono tra la malinconia per la fine del viaggio e l'estasi di vivere una metropoli fantastica come questa. Facciamo il giro dei templi (bellissimi, in particolare il Wat Phra Kaew ed il Wat Pho), ci perdiamo per le strade di Chinatown e nei mercati. Trascorriamo le serate tra Khao San Road e Pat Pong, dove il mercato permette acquisti molto convenienti. Ci concediamo un massaggio alla Wat Pho Thai Massage School e gironzoliamo per la città comprando un mucchio di cose inutili (ma belle). Alla fine dei conti siamo rimasti a Bangkok solo tre giorni, e penso siano pochi. Magari qualche altro giorno ci avrebbe permesso di rilassarci un po' di più e vedere qualcosa che abbiamo tralasciato, tipo il Floating Market, o il Nathon Pathon, o Ayutthaya, o anche solo la notte ed locali migliori di Bangkok.
Ma, bene così, è stato tutto così emozionante. Che dire oltre...meglio fermarmi, sta diventando un romanzo. Ci tocca tornare, con già in mente un nuovo viaggio.

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