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TIBET di Patrizia Sordini

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Tibet (quasi) ignoto: da Chengdu a Lhasa 2007

I panorami in questi 2500 km. di viaggio sono stati molto vari: pascoli di un verde splendente, montagne innevate e severe, zone semi-desertiche, boschi maestosi, laghi glaciali, passi di oltre 5000 metri...paesi che sembrano essere arrivati fino a noi da molto lontano nel tempo,
tutti tranquilli e sicuri, e poi tanti bambini tutti intenti nei loro giochi inventati, mai sentito un pianto, mai sentito un capriccio, mai sentito un lamento! Bellissime le strade alcune asfaltate le altre in sterrato ma tutte molto agevoli.
Il confine tra il Sichuan e il Tibet è segnato da un ponte presidiato dai cinesi, non sono permesse fotografie...

Gli hotel nel Sichuan e nel Tibet sono puliti, molto semplici ma decorosi, sono frequentati soprattutto da cinesi e turisti giapponesi, ma sono piuttosto viaggiatori, ne ho incontrato qualcuno, non molti. Occidentali ne ho visto pochissimi...italiani neanche uno...
I pasti: sono un pochino "forti" per noi, a cominciare dalle colazioni, riso in brodo con salsa di pesce secco e salato, le pietanze: buonissime ma piccantissime, esageratamente piccanti, ma si sopravvive! La cosa principale è che gli alimenti sono sempre freschi e ben cotti, non ho avuto assolutamente nessun problema, mai, a parte che nessuno sa l'inglese e io non parlo ne cinese ne tibetano!... ma con un pochino di buona volontà mi sono fatta capire a gesti e a versi, sono veramente tutti molto disponibile e pazienti. Così diventa anche divertente cercare qualcosa da mangiare, un telefono o qualsiasi altro acquisto! Una sera, in particolare riuscire a cenare è stata un'impresa: sono entrata in un primo ristorante: menù scritto esclusivamente in cinese, con tutta la buona volontà, anche da parte loro non è stato possibile ordinare, chiedo scusa (non so se mi hanno capito) e esco, entro in un secondo locale: il menù non c'è ma il cuoco è molto premuroso: arriva con un pesce vivo, dei funghi surgelati, delle descrizioni a gesti di altre pietanze e su un biglietto mi segna il prezzo di ogni portata. E' troppo gentile così rischio e ordino "qualcosa": mi arriva uno spezzatino di pecora con patate e delle costine alla brace speziate: una cena assolutamente deliziosa! A volte mi sono fermata a cenare nei chioschi, ce ne sono molti in ogni città o paese, cuociono le vivande al momento, fritte e alla brace, carne e verdure, molto buone e sicure perchè consumate appena cotte.

Si è trattato di un viaggio vero, durante il tragitto mi sono fermata qualche volta per visitare i monasteri, ma la cosa interessante era la strada che scorreva davanti a me, infinita, le montagne maestose, i paesi , i costumi delle persone, i loro sorrisi e la loro disponibilità, queste sono le emozioni che mi aspettavo da questo giro, quello che cercavo: osservare senza disturbare e imparare da queste genti il valore della vita, quella vera, non virtuale come ormai siamo abituati a viverla noi...
L'ultimo giorno trascorso a Lhasa l'ho dedicato al monastero di Ganden a 4500 mt. Poco fuori la città, in taxi senza guide assolutamente libera. Questo monastero, è da visitare! Mi colpisce molto la semplicità e la spiritualità di questi luoghi, le poche ore passate qui sono molto intense e gratificanti, la mente si libera, ci si sente sereni e in armonia con se stessi e il mondo intero!

Una cosa che vorrei rimarcare: sono stata in Tibet nel 2004, allora la strada da Lhasa per l'aeroporto era molto lunga, mancava un ponte e un traforo, l'aeroporto di Lhasa era piccolo e le operazioni erano quasi manuali...oggi c'è il ponte, il traforo e un aeroporto modernissimo tutto nuovo fin dalle fondamenta...ammiro i cinesi, nutro per loro un'assoluta venerazione, mi piace l'organizzazione che hanno, l'operosità e l'ingegno: stanno portando l'energia elettrica, le comunicazioni e le strade ovunque, mi dispiace solo per i tibetani, loro sono veramente bravi, troppo, ma non hanno assolutamente niente delle qualità organizzative dei cinesi...ma sono a casa loro e avrebbero tutto il diritto di vivere come più gli piace! Osservando però la loro devozione così profonda e sincera, non posso non pensare a tutto il loro dolore subito negli anni, dolore inferto dai cinesi e che questo popolo non si meritava!
I miei giorni a disposizione sono volati molto velocemente è già ora di tornare alle piccolezze della vita di tutti i giorni, mentre sono sull'aereo che mi riporta a casa ripenso a tutto ciò che ho visto, alle persone che ho incontrato, ai panorami che scorrevano davanti ai miei occhi... e sono già pronta per la prossima meta...
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Dati del viaggio

Tibet (quasi) ignoto: da Chengdu a Lhasa 2007

Periodo: giugno 2007

Destinazione: Tibet

Partecipanti: Patrizia ed il marito

Passaporto turistico

Patrizia Sordini

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